Il medico della Generazione Z è Tik Tok

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TikTok è una fonte di informazioni sulla salute – e di disinformazione – già da qualche anno.

Un recente studio dell’agenzia di marketing Hall & Partners ha rilevato che questo social media sta diventando sempre più il luogo in cui la Generazione Z e i Millennial cercano consigli sulla salute invece di rivolgersi a un medico.

Lo studio, che ha intervistato a livello globale più di 10.000 persone di età superiore ai 18 anni, è stato condotto in collaborazione con ThinkNext.

Quasi il 18% della popolazione statunitense, ovvero circa 59 milioni di persone, si rivolge agli influencer dei social media con un grande seguito su TikTok e Instagram per ottenere informazioni sull’assistenza sanitaria e persino indicazioni su come affrontare le patologie croniche.

La percentuale è ovviamente molto più alta tra le generazioni più giovani. Un giovane su tre della Generazione Z e più di un quarto dei Millennial si rivolge ai nuovi social media per discutere, affrontare e denunciare condizioni croniche e problemi di salute. Solo il 5% dei baby boomer segue questa strada.

Lo studio di Hall & Partners ha anche individuato un’altra tendenza piuttosto preoccupante: i pazienti affetti da patologie importanti hanno maggiori probabilità di rivolgersi ai social media piuttosto che a un medico per ottenere consigli sulla salute.

Per esempio, tra gli intervistati con patologie croniche, il 30% non si rivolge al proprio medico per avere consigli sulla salute. Questa percentuale sale al 63% fra chi è affetto da malattie infiammatorie intestinali, con il 28% di questi pazienti che si rivolge direttamente agli influencer dei social media.

Per quanto riguarda i giovani che si recano dal medico, il 29% della Generazione Z e il 32% dei Millennial lo fanno per chiedere la prescrizione di prodotti o farmaci scoperti online. Un Gen Z su 5 chiede al proprio medico informazioni sui trattamenti di cui ha sentito parlare da un influencer.

Qual è la ragione alla base di questo fenomeno?

Secondo gli autori dello studio, i giovanissimi, dopo gli anni della pandemia di COVID-19, trovano meno difficoltà a entrare in contatto su TikTok con “influencer medici” divertenti e spiritosi piuttosto che con operatori sanitari in un contesto tradizionale.

Alcuni ospedali e centri di cura negli Usa hanno già preso atto di questa tendenza e incoraggiano i propri medici a iscriversi al social network cinese. Su TikTok ci sono già molti medici influencer, alcuni con milioni di follower, che diffondono contenuti su qualsiasi argomento.

Accanto agli influencer medici legittimi, però, trova posto anche un’enorme quantità di informazioni fuorvianti sulla salute.

Un altro studio recente – curato dal network di medici USA Plush Care– ha infatti rilevato che l’84% dei video sulla salute mentale presenti su TikTok contiene messaggi fuorvianti.

“La disinformazione continuerà a crescere e le tecnologie digitali saranno un elemento importante per ricollegare i pazienti più giovani alle fonti tradizionali di consulenza sanitaria”, conclude Amanda Kealey, partner senior della divisione healthcare di Hall & Partners.

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