Gruppo Servier con “AAA – AscoltiAmo l’Aderenza” per sensibilizzare all’aderenza delle terapie nelle malattie croniche

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Le cure sono efficaci solo quando vengono rispettate le prescrizioni del medico: partendo da questa consapevolezza il Gruppo Servier in Italia, in occasione della Giornata nazionale per l’Aderenza alla Terapia (12 aprile), è in prima linea per contribuire a sensibilizzare sull’importanza di seguire correttamente le terapie nelle malattie croniche.

“Generare consapevolezza, sensibilizzando l’opinione pubblica, le istituzioni, i professionisti della salute: questo è l’obiettivo della Giornata Nazionale per l’Aderenza alla Terapia che abbiamo fortemente voluto e istituito tre anni fa – dice Eleonora Selvi, Presidente Senior Italia FederAnziani – È importante rendere consapevole il paziente sul suo ruolo da protagonista lungo il percorso di cura, al quale contribuiscono diversi attori del sistema Salute”.

Ad oggi sono ancora troppi i pazienti che riducono, sbagliano o abbandonano l’assunzione dei farmaci soprattutto quando devono affrontare lunghi periodi di cura, che inevitabilmente cambiano lo stile di vita. “La non aderenza rappresenta un problema trasversale a tutte le patologie. Questo succede perché nella maggior parte dei casi i pazienti hanno la percezione del rischio solo di fronte alla malattia conclamata oppure perché, dopo aver assunto il farmaco per un certo periodo, si sentono meglio e ritengono di non averne più bisogno – dichiara Pier Luigi Temporelli, cardiologo e Dirigente medico presso ICS Maugeri, IRCCS Gattico-Veruno – Per cercare di colmare questo gap, noi specialisti possiamo intervenire semplificando le terapie con l’utilizzo di associazioni precostituite di diverse molecole, come peraltro indicato dalle Linee Guida Europee, ed educando il paziente cronico ad essere più ‘compliante’ in senso generale. Come per tutte le malattie croniche anche nel caso delle malattie cardiovascolari l’aderenza gioca un ruolo determinante per la salute del paziente. Solo per fare un esempio, non seguire la terapia antipertensiva significa nel breve termine non controllare la pressione arteriosa e predisporre il paziente, nel lungo periodo, a complicanze peggiori della malattia stessa, come ictus e infarto, con un incremento rispettivamente del 18% e del 12% dei casi”.

Per questo motivo, il Gruppo Servier in Italia rinnova il suo impegno su questo tema attraverso una nuova iniziativa di sensibilizzazione: ‘AAA – AscoltiAmo l’Aderenza!’, una serie di nove podcast informativi, realizzati con il coinvolgimento di specialisti dell’area cardiovascolare. Ad Alessandro Cecchi Paone è affidato il compito di raccontare e spiegare perché è così importante seguire correttamente le cure. “Mi ha colpito molto un’affermazione di uno degli specialisti che ho avuto modo di intervistare durante la realizzazione di questi podcast: ‘i farmaci funzionano soltanto se li prendi’. Nella sua ovvietà, questa frase esprime il significato profondo di aderenza terapeutica – dichiara Alessandro Cecchi Paone – Credo che i pazienti possano comprendere l’importanza di seguire correttamente le terapie anche attraverso strumenti informativi come i podcast. Il ruolo della voce è stato riscoperto negli ultimi anni grazie ai nuovi device, che consentono di fruire di questi contenuti in qualsiasi momento della giornata. Per questo motivo sono entusiasta nell’aver
dato voce, la mia voce, a questa iniziativa”.

I podcast sono disponibili dal 12 aprile sulle principali piattaforme come Apple Podcasts, Google Podcasts, Spotify, sugli assistenti vocali Alexa e Google Assistant e anche promossi attraverso l’ecosistema digitale del Gruppo Servier in Italia e di Al cuore dell’Aderenza (YouTube, Facebook, LinkedIn, Twitter), www.alcuoredelladerenza.it

Le malattie croniche colpiscono il 60% degli italiani over 65 e, tra queste, le malattie cardiometaboliche sono le più frequenti (27%). Sebbene grazie alle terapie farmacologiche disponibili, la mortalità per cardiopatia ischemica si sia ridotta negli ultimi 20 anni del 50%, ancora oggi la metà degli italiani non sa cosa significhi ‘aderire alla cura’. “Da 50 anni il Gruppo Servier in Italia è al fianco del paziente affetto da malattie cardiovascolari, mettendo a disposizione un’ampia varietà di strumenti terapeutici efficaci e ben tollerati che rispondono ai loro bisogni in maniera mirata, anche attraverso formulazioni che in un’unica poli-pillola permettono di somministrare più principi attivi, incrementando così l’aderenza alla terapia stessa – dichiara Viviana Ruggieri, External Relations, Market Access & Regulatory Director Gruppo Servier in Italia – Il nostro impegno si concretizza anche attraverso la messa in campo di iniziative destinate alla sensibilizzazione di tutti gli interlocutori coinvolti, e in particolare di strumenti educazionali rivolti ad operatori sanitari, pazienti e caregiver, come l’ecosistema digitale Al cuore dell’Aderenza”.

Il costo della mancata aderenza
Un paziente non ade¬rente non significa solo perdita di efficacia terapeutica, ma anche spreco di risorse economiche per il SSN. Si stima che la mancata aderenza alle terapie farmacologiche costi, ogni anno 125 miliardi di euro in Europa e 105 miliardi di dollari negli Stati Uniti in termini di ospedalizzazioni evitabili, cure d’emergenza e visite ambulatoriali . Sebbene la scarsa aderenza ai farmaci sia problema sanitario ormai conosciuto, pochissimi paesi misurano e riportano i tassi di aderenza e persistenza in trattamento. Gli Stati Uniti e la Svezia sono gli unici paesi dell’OCSE a misurare e segnalare l’aderenza e la persistenza delle cure su base regolare a livello di sistema sanitario per le malattie cardiovascolari. “È noto che livelli più bassi di aderenza e una scarsa persistenza al trattamento siano associati a costi sanitari più elevati, importanti complicanze e un peggioramento della qualità di vita dei pazienti, nonché ad una maggiore prevalenza e recidiva della malattia – dichiara Enrica Menditto, Direttore Centro Interdipartimentale di Ricerca in Farmacoeconomia e Farmacoutilizzazione (CIRFF), Università Federico II di Napoli – Nello studio recentemente condotto dal mio centro abbiamo analizzato come ottimizzare la governance del sistema sanitario e migliorare gli esiti delle cure. Così come già accade in alcuni Paesi del mondo, anche in Italia diventa ormai fondamentale inserire nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) un indicatore specifico che misuri in modo standardizzato l’aderenza terapeutica e le performance dei Sistemi sanitari nazionali. Una vera e propria sfida a livello sanitario che potremo raggiungere solo facendo leva su più fronti, da quello politico-amministrativo, a quello clinico e sociale”.

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