“Sviamento di potere”; “violazione dei principi di buona amministrazione e trasparenza” e “violazione delle regole procedurali”. Sono questi i principi su cui si basano i ricorsi del Comune di Milano al Tribunale europeo, con cui ha impegnato la decisione del Consiglio europeo del 20 novembre, chiedendo l’annullamento e la sospensione dell’assegnazione della sede dell’Agenzia europea per il farmaco ad Amsterdam. La tempistica per avere una risposta sul ricorso di annullamento – per il quale il Consiglio Ue ha intenzione di costituirsi parte, intervenendo con una memoria difensiva nelle prossime settimane – si prevede di un anno e mezzo circa. In aggiunta, Palazzo Marino ha presentato una richiesta di sospensiva, con procedura d’urgenza, chiedendo di far prevalere “l’interesse all’individuazione di una sede corretta”, su cui il Tribunale europeo dovrebbe esprimersi in due mesi circa.
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