Eli Lilly: male il Q3, ma gli analisti hanno fiducia

Condividi:
Share

All’indomani delle comunicazioni relative ai dati – non buoni – del Q3 di Eli Lilly, gli investitori mostrano fiducia nei confronti dei blockbuster dell’azienda, anche se uno dei suoi pilastri contro il diabete, Humalog, ha subito uno scivolone. Secondo Bloomberg, le sue vendite solo calate del 9% arrivando a 641 milioni di dollari, una cifra ben inferiore ai 738 milioni prevista dagli analisti. Enrique Conterno, vice presidente di Lilly Diabetes, ha spiegato la forte flessione di Humalog, almeno per il mercato USA, con la politica degli sconti messa in atto da pubblici decisori e dai programmi assicurativi. “C’era molto più business attorno a categorie e canali meno redditizi – ha detto Conterno nella conference call dei dati Q3 – Abbiamo un po’ di volatilità e purtroppo prevediamo che continui”. Nel frattempo, il CEO di Eli Llly, John Lechleiter, ha cercato di evidenziare i recenti successi in ambito regolatorio.”La nostra pipeline non si ferma”, ha detto, evidenziando che Lilly, dal 2014, ha ottenuto dall’FDA via libera per sette farmaci: Lartruvo si è guadagnato l’approvazione di FDA la scorsa settimana per il trattamento di alcune forme di sarcoma dei tessuti molli. L’azienda prevede di avere nel proprio protfolio altri 20 farmaci approvati entro il 2023.

I risultati finanziari
Lilly ha riferito che i ricavi nel terzo trimestre sono saliti del 5% rispetto all’anno precedente, arrivando a 5,2 miliardi di dollari, mentre il reddito netto è sceso del 3% a 778 milioni di dollari (73 centesimi per azione), non all’altezza delle aspettative. Gli analisti avevano previsto utili per azione di 96 cent a azione. La casa farmaceutica ha comunque riaffermato la sua earnings guidance per l’anno, comunicando agli investitori di attendersi utili per azioni  comprese tra i 3.50 e i 3.60 dollari. La buona notizia è che Lilly ha leggermente aumentato le sue previsioni in termini di profitti per l’anno in corso, arrivando a una cifra compresa tra 20.8 e 21.2 miliardi di dollari, quando le precedenti stime si attestavano tra i 20.6 e i 21.1 miliardi di dollari. L’azienda ha elencato più di 10 prodotti che prevede avranno prestazioni migliori durante il resto dell’anno, tra cui il pilastro contro il cancro Erbitux e il suo nuovo medicinale per il tumore al polmone Portrazza. Lilly prevede che quest’ultimo cresca, nonostante il respingimento dei prezzi oltreoceano e un avvio lento durante il primo anno sul mercato. Portrazza ha fatto incassare solo 11 milioni di dollari dall’inizio dell’anno.

La pipeline
Lilly nutre grandi speranze per i nuovi farmaci contro il diabete, Jardiance, Trulicity e Basaglar, di cui l’ultimo è una versione biosimilare del best-selling di Sanofi Lantus. Insieme hanno totalizzato 310,5 milioni di dollari durante il terzo trimestre. Le notizie del terzo trimestre su Jardiance, però, non sono molto positive. Il farmaco era stato valdato da uno studio pubblicato lo scorso ann,o che mostrava come riducesse il rischio di attacco cardiaco, ictus e morte cardiovascolare. Ma le grandi aspettative si sono ritorte contro Lilly: le vendite di Jardiance sono arrivate a 48 milioni di dollari, molto inferiori rispetto ai 62 milioni di dollari previsti dagli analisti. Anche il blockbuster Cialis per la disfunzione erettile ha avuto difficoltà durante il trimestre. Le vendite del prodotto si sono attestate a 588 milioni di dollari, vs i 595 milioni di dollari previsti dagli analisti. Inoltre, le vendite dei prodotti veterinari di Lilly sono calate del 9%, e di ciò l’azienda ha incolpato i pattern di acquisto dei grossisti e la debolezza della parte della produzione alimentare del business, soprattutto in America Latina. Per quanto riguarda i candidati, Lilly aspetta con ansia di avere i risultati dello studio pilota su solanezumab, per il trattamento delll’Alzheimer, che finora ha fatto registrare diversi insuccessi nel trial. L’azienda potrebbe riferire sui risultati di un trial di fase III, chiamato Expedition 3, a dicembre.

Fiducia dagli analisti
In una nota dopo la diffusione dei dati del Q3, gli analisti di Credit Suisse hanno dichiarato di avere ancora fiducia in Eli Lilly, un’opinione “sostenuta dal gruppo diversificato, e relativamente privo di rischi, dei prodotti recentemente lanciati e di quelli che stanno per esserlo. Un trimestre magro non cambia la nostra visione più ampia circa il buon posizionamento di Lilly sul mercato per guidare la crescita del fatturato lordo e di quello complessivo nei prossimi anni”, hanno aggiunto. A gennaio, inoltre, Eli Lilly avrà un nuovo CEO. John Lechleiter va in pensione a dicembre.

 

 

Notizie correlate

Lascia un commento



SICS Srl | Partita IVA: 07639150965

Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 - 00131 Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 Roma

Daily Health Industry © 2024