La produzione di principi farmaceutici attivi (API) in Cina è scesa dal 10% al 20% durante i primi giorni dell’epidemia di COVID-19, ma si sta ora rapidamente riprendendo. La catena di approvvigionamento globale di API sta ripartendo soprattutto utilizzando il trasporto marittimo.
I funzionari cinesi hanno tenuto una conferenza stampa alcuni giorni fa e hanno dichiarato che la Cina sta concentrando i suoi sforzi produttivi sulle API più richieste, ha affermato Xin Guobin, viceministro dell’industria e della tecnologia dell’informazione.
Tra questi prodotti è compreso il fosfato di clorochina, farmaco che la FDA ha approvato questa settimana per l’uso contro COVID-19 sulla base di rapporti aneddotici positivi sulla sua efficacia.
Xin Guobin ha affermato che la produzione dei due principali produttori di fosfato di clorochina è stabile e che gli sforzi si stanno ora concentrando per soddisfare la domanda internazionale.
Uno dei due produttori, Chongqing Kangle Pharmaceuticals, è stato in grado di produrre 4,9 tonnellate di API in cinque giorni, ha riferito il viceministro.
In India, forse il più grande produttore di clorochina fosfato, le cose stanno però diversamente.
Il grande paese asiatico ha infatti emanato un provvedimento di divieto all’esportazione del fosfato di clorochina, e di altre due dozzine di API, fino a quando i funzionari statali non avranno stabilito e garantito il fabbisogno nazionale del prodotto.
Secondo quanto riferito dalla NBC, i funzionari dell’amministrazione Trump starebbero chiedendo all’India di revocare il divieto di esportazione de principi attivi.