La Salute paradigma delle diseguaglianze sociali? Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione (Anac), in occasione di un evento a Napoli ha puntato il dito sui dati e sull’entità del fenomeno: “La corruzione percepita – ha detto – non ha nulla a che vedere con quella reale: quando chiediamo al cittadino se la sanità è corrotta oppure no, la sua risposta ha un tasso scientificità prossimo allo zero. E se ci fermassimo ai dati giudiziari, il tasso potrebbe sembrare fisiologico”. Secondo Cantone c’è dunque un “approccio scandalistico sulla corruzione in Sanità che tende a sparare cifre che non sono attendibili. E’ stato detto che la corruzione ha un valore pari a 6 miliardi, ma non è un dato scientifico né empiricamente valido”. Proprio la mancanza di dati certi da un lato non deve spingere a sottovalutare gli allarmi e dall’altro deve tenere conto della tendenza a esagerare”. Cantone ha poi acceso i fari sul sistema di regole che governano il rapporto tra Sanità pubblica e Sanità privata. “Secondo me – ha evidenziato – è un problema legislativo e non di linee guida. Prendiamo gli accreditamenti delle strutture sanitarie private: tutto l’iter è formato da una logica consolidata nel corso del tempo. Si potrebbe forse pensare a regole nuove, quanto meno per gli accreditamenti nuovi – ha concluso – e prevedere meccanismi a scadenza”. Zone oscure indicate anche nella formazione delle liste di attesa “che possono innescare corruzione e alto conflitto d’interessi”.
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