Brexit, partnership scientifica per salvare la ricerca. C’è anche l’Italia

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Trenta milioni di sterline, quasi 34 milioni di euro, da investire in sei progetti di ricerca europei e britannici nel tentativo di fornire un modello di collaborazione per lo scenario, ancora incerto, del dopo Brexit. Nella partnership sono coinvolte la Cancer Research inglese, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e l’Associazione Spagnola Contro il Cancro. Lo scopo è quello di accelerare la ricerca traslazionale, che dalla ricerca di base porta alle sperimentazioni sull’uomo, nei centri accademici, per sviluppare più velocemente immunoterapie, dare impulso alle terapie CAR-T e approfondire aspetti legati alla resistenza ai farmaci e alla diagnosi dei tumori.

I progetti quinquennali, che riceveranno lo stesso livello di finanziamento, non hanno scadenze precise per l’avanzamento dei trattamenti nei test clinici, ma le organizzazioni si aspettano dei risultati entro questi tempi, come spiega Caroline Foxton, responsabile dei centri di ricerca sul cancro nel Regno Unito. La collaborazione consentirà ai centri non solo di condividere conoscenze e competenze, ma anche strumenti, hardware e reagenti.

Il ruolo della ricerca italiana
Gli inglesi coordineranno due dei programmi finanziati, mentre gli italiani ne dirigeranno tre e uno sarà guidato dagli spagnoli. I progetti riguardano l’Hepatocellular Carcinoma Expediter Network, guidato dall’Università di Newcastle, mentre l’Università di Milano-Biocca coordinerà il progetto Innovative CAR-T Therapy Platform, per rendere le terapie CAR-T più accessibili e sviluppare nuovi metodi di produzione di questi trattamenti. I ricercatori della Fondazione Centro San Raffaele, invece, contribuiranno a monitorare l’evoluzione delle singole cellule tumorali per capire meglio la resistenza ai farmaci e aiutare a prevedere le opzioni terapeutiche più adatte dopo una recidiva. Nel frattempo, la Clinica Universidad de Navarra studierà i meccanismi di trasformazione e resistenza dei tumori del sangue, cercando di identificare nuovi trattamenti, il Centro per la Biologia Integrativa dell’Università di Trento si concentrerà sullo sviluppo di un esame del sangue per la selezione dei trattamento contro il tumore della prostata avanzato e il Cancer Research UK Beatson Institute di Glasgow lavorerà per personalizzare la terapia del cancro del colon-retto.

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