(Reuters Health) – Con pubblicità sui giornali, una dichiarazione pubblicata sul suo sito web e un’intervista televisiva del CEO Alex Gorsky, Johnson & Johnson si difende dalle accuse della Reuters che, venerdì scorso ha pubblicato un rapporto secondo il quale la multinazionale era a conoscenza da anni della presenza di amianto nel suo prodotto Baby Powder.
Nella giornata di lunedì 17 dicembre J&J ha chiuso la giornata di Borsa con una perdita di circa il 3% delle azioni, vendute a 129,14 dollari l’una.
Venerdì 14, dopo la pubblicazione del rapporto, il valore delle azioni era sceso del 10%, bruciando 40 miliardi di dollari di capitalizzazione. La big pharma del New Jersey si è detta pronta a intervenire, riacquistando cinque miliardi di dollari di azioni ordinarie.
Un senatore del Massachusetts ha chiesto alla FDA americana di indagare sui risultati del rapporto della Reuters e il CEO di J&J, Alex Gorsky, nella sua prima intervista dalla pubblicazione del documento, ha difeso l’operato della multinazionale.
“Qualsiasi supposizione che J&J conoscesse o nascondesse informazioni sulla sicurezza del suo talco è falsa”, è la posizione ufficiale dell’azienda americana.
Sulle pagine del New York Times e del Wall Street Journal è apparso un annuncio con il quale J&J difende il proprio operato. “Se avessimo ragioni per credere che il nostro talco non è sicuro, non sarebbe nei nostri scaffali”, è il claim dell’annuncio.
J&J ha anche pubblicato, sul suo sito web, una critica al dossier Reuters, accusando l’agenzia di stampa di aver omesso le informazione fornite a dimostrazione del fatto che Baby Powder è sicuro e non causa cancro, che il talco è stato ripetutamente esaminato e trovato privo di amianto e che l’azienda, per decenni, ha collaborato con la FDA e con gli enti regolatori di tutto il mondo per fornire le informazioni richieste.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)