AstraZeneca sbanca in Cina e punta su Tagrisso e Farxiga

Condividi:
Share

Per AstraZeneca la Cina si conferma una terra fertile; nel Q4 le vendite sono aumentate del 30% e del 15% per l’intero 2017, per un totale di quasi tre miliardi di dollari di incassi. E così il Ceo dell’azienda inglese, Pascal Soriot, si è unito a una delegazione inglese guidata dal Primo Ministro Theresa May per intensificare gli accordi con i giganti cinesi di internet, Alibaba e Tencent. La partnership con Ali Health di Alibaba partirà dalle competenze di questa società nell’ambito della IA, per focalizzarsi sui servizi sanitari intelligenti, come l’educazione dei pazienti, la prevenzione e la gestione delle malattia croniche, nonché sugli screening e la diagnosi assistiti da intelligenza artificiale. L’accordo con Tencent, invece, ha per oggetto la possibilità di sfruttare i big data  per combattere le vendite online di farmaci contraffatti. “Abbiamo fatto progressi incoraggianti nelle principali aree terapeutiche e realizzato una forte crescita in Cina”, ha dichiarato Soriot presentando i dati dello scorso anno, che hanno visto però un calo del 16% e del 7%, rispettivamente in USA ed in Europa. Tra i principali farmaci che hanno guidato la crescita in Cina ci sono Iressa, le cui vendite nel paese asiatico sono aumentate del 28%, arrivando alla cifra complessiva di 144 milioni di dollari, e i due farmaci indicati in in ambito respiratorio, Symbicort e Pulmicort. Oltre a questi, ad aprile dello scorso anno è stato lanciato in Cina Tagrisso, ed è sul mercato asiatico anche Lynparza, l’inibitore PARP.

Farxiga e Tagrisso i farmaci driver
Nel quarto trimestre le entrate complessive di 5,88 miliardi di dollari sono andate oltre le previsioni, che si attestavano a 5,52 miliardi. L’utile per azione ha toccato 1,30 dollari, ben al di sopra di quanto atteso (80 centesimi di dollaro). Come ha scritto Tim Anderson di Bernstein in una nota ai clienti, “le manovre intraprese negli Stati Uniti hanno favorito molti dei principali prodotti”, tra cui Onglyza, Symbicort e Crestor. Ma anche i prodotti chiave per la crescita, Farxiga, un prodotto contro il diabete, e Tagrisso, un farmaco mirato contro il cancro del polmone, hanno reso molto bene, incassando rispettivamente 332 e 304 milioni di dollari. La pharma britannica si aspetta che questa coppia di farmaci continui a fare un buon lavoro. “In due anni abbiamo trasformato Tagrisso in un prodotto di successo, che sta ancora crescendo molto rapidamente”, ha detto Soriot agli investitori. E AZ vede “ulteriori sostanziali opportunità” in questa classe di farmaci. Anche Lynparza, altro farmaco oncologico, ha avuto una “crescita davvero forte in tutte le regioni”, ha detto agli investitori David Fredrickson, EVP e responsabile dell’oncologia globale. La collaborazione  con MSD, per il lancio USA di Lynparza, “sta andando bene”, ha aggiunto Fredrickson. AstraZeneca ha anche annunciato che profonderà parecchie energie per Calquence, prodotto contro il linfoma a cellule mantellari. La società stima infatti che il farmaco sia utilizzato da un paziente su cinque dopo il lancio del 31 ottobre 2017. Imfinzi, medicinale immuno-oncologico utilizzato contro il cancro della vescica che ha incassato 18 milioni di dollari nel trimestre, ha conquistato il terzo posto nel mercato. AZ si sta preparando a proporlo sul mercato come farmaco contro il cancro del polmone ed è inoltre in procinto di commercializzare Fasenra, un concorrente di Nucala di GlaxoSmithKline.

 

 

Notizie correlate

Lascia un commento



SICS Srl | Partita IVA: 07639150965

Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 - 00131 Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 Roma

Daily Health Industry © 2024