(Reuters Health) – La concorrenza portata ai suoi farmaci più vecchi ha fatto scendere, nel Q3, le entrate di Amgen del 3%, arrivando a 5,74 miliardi di dollari. Le vendite di biosimilari sono però state buone e i risultati trimestrali complessivi risultano superiori alle stime di Wall Street.
La biotech ha dichiarato che metterà fine ai programmi di sviluppo di altri farmaci neurologici.
Amgen ha registrato nel terzo trimestre un utile rettificato per azione di 3,66 dollari, superando la stima media degli analisti di 13 centesimi, secondo i dati IBES di Refinitiv. Il riacquisto delle azioni ha ridotto del 7% il numero di quelle in circolazione rispetto all’anno scorso.
Per quanto riguarda il settore dei biosimilari prodotti da Amgen, le vendite sono salite a 173 milioni rispetto agli 82 milioni di dollari del trimestre precedente.
Al di sotto delle aspettative la performance del nuovo farmaco contro l’emicrania, Aimovig, le cui vendite sono risultate pari a 66 milioni di dollari, ben al di sotto dei 94,5 milioni previsti dagli analisti, mentre le vendite di Repatha, farmaco contro il colesterolo, sono aumentate del 40% attestandosi a 168 milioni di dollari, cifra di poco inferiore alle stime di Wall Street (170,3 milioni di dollari).
Le vendite di Neulasta, farmaco che combatte le infezioni aumentando il numero di globuli bianchi, sono scese del 32% ($ 711 milioni), mentre quelle del nefrologico Sensipar sono addirittura precipitate del 73%, arrivando a 109 milioni di dollari. Il motivo della forte perdita risiede nell’efficace concorrenza da parte di farmaci generici e biosimilari più economici.
Amgen ha infine dichiarato che prevede per l’intero anno utili tra i 14,20 e i 14,45 dollari per azione e ricavi tra i 22,8 e i 23 miliardi di dollari. In precedenza le previsioni erano di 13,75 -14,30 dollari per azione e incassi tra i 22,4 e i 22,9 miliardi di dollari.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)