Si accende lo scontro tra Pfizer e Novo Nordisk attorno alla contesa per la biotech statunitense Metsera, specializzata nello sviluppo di terapie contro l’obesità.
La big pharma statunitense ha depositato presso la Corte del Delaware un ricorso per violazione contrattuale, violazione degli obblighi fiduciari e interferenza illecita, accusando Novo Nordisk e la stessa Metsera di aver infranto l’accordo di acquisizione già siglato nel mese di settembre.
Novo Nordisk ha presentato pochi giorni dopo un’offerta più alta di quella di Pfizer — fino a 9 miliardi di dollari, contro i 7,3 miliardi proposti da Pfizer— inducendo Metsera a interrompere il completamento dell’operazione di acquisizione.
La pharma USA sostiene che tale manovra rappresenti un’“interferenza illegittima da parte di un’azienda in posizione dominante per sconfiggere la concorrenza nel mercato dell’obesità”.
Nel ricorso, inoltre, Pfizer respinge l’affermazione di Metsera secondo cui la proposta di Novo Nordisk costituirebbe un’offerta “superiore”, sottolineando che l’accordo originario non consente di accettare proposte alternative e che la transazione proposta da Novo Nordisk sarebbe comunque esposta al rischio di blocco antitrust.
A supporto della propria azione legale, Pfizer ha anche chiesto alla Corte di emettere un’ingiunzione temporanea contro Metsera per impedirle di recedere formalmente dal contratto di acquisizione, al fine di “consentire all’azienda di far valere le proprie ragioni in modo equo e completo”.
La vicenda si inserisce in un momento di forte competizione tra le big pharma nel campo delle terapie anti-obesità. Il contenzioso, ormai in atto, potrebbe avere ripercussioni rilevanti sulle future operazioni di M&A tra aziende farmaceutiche e biotech.
