Merck KGaA ha rivisto al ribasso le previsioni di vendita del suo ramo life science, che fornisce servizi di R&S e CDMO ai partner, stimando ora un fatturato compreso tra gli 8,8 e i 9,4 miliardi di euro per il 2025. La decisione, spiega l’azienda, è legata alle “incertezze attuali sulle tariffe” e ai tagli ai finanziamenti, che hanno già impattato negativamente sulla ricerca a contratto nel primo trimestre dell’anno.
Le previsioni complessive 2025 sono state ridotte a una forchetta compresa tra i 20,9 e i 22,4 miliardi di euro, rispetto a una stima precedente di 21,5-22,9 miliardi, a causa dell’incertezza politico-economica e delle fluttuazioni dei tassi di cambio.
Nei primi tre mesi del 2025, le vendite nette complessive sono cresciute del 2,5%, attestandosi a 5,3 miliardi di euro, con il settore healthcare in aumento del 3,4% (2,1 miliardi), trainato dai segmenti cardiovascolare, metabolismo ed endocrinologia.
Alcuni farmaci hanno fatto registrare vendite positive, come Erbitux (cetuximab) e Mavenclad (cladribina), mentre altri, come Bavencio (avelumab), hanno subito un calo del 15%,, a causa della forte concorrenza nordamericana nella terapia del carcinoma della vescica.
Per rafforzare la propria presenza in oncologia, Merck KGaA ha acquisito SpringWorks Therapeutics, spin-off di Pfizer, per 3,9 miliardi di dollari.