Anche Gilead non rimane indifferente al richiamo del reshoring e stanzia 11 miliardi di dollari per i suoi centri di ricerca e produzione negli Stati Uniti.
Di questa cifra, 5 miliardi saranno impiegati nel potenziamento della tecnologia e delle attività dei siti di ricerca e sviluppo già presenti sul territorio statunitense, mentre 4 miliardi andranno a progetti di investimento in infrastrutture.
I restanti 2 miliardi di dollari – come comunicato dall’azienda in una nota – saranno investiti in iniziative digitali e di “ingegneria avanzata”.
L’operazione di reshoring contribuirà a creare, entro il 2028, circa 800 nuovi posti di lavoro diretti e oltre 2.200 posizioni nell’indotto.
Gli 11 miliardi di dollari appena stanziati si aggiungono ai 21 che Gilead aveva già previsto di investire per la produzione e la ricerca e sviluppo negli Stati Uniti entro il 2030.