Pfizer mantiene le sue previsioni finanziarie per l’anno in corso, al netto dell’introduzione di eventuali dazi per il settore farmaceutico da parte dell’amministrazione Trump, i cui effetti non sono attualmente prevedibili.
“Ci stiamo concentrando su quello che possiamo fare per far progredire la nostra attività, pur tenendo conto e preparandoci per eventuali contingenze”, ha sottolineato il CEO Albert Bourla nell’intervento preparato per la comunicazione dei risultati del Q1.
La pharma USA conferma la previsione di fatturato 2025 compreso tra i 61 e i 64 miliardi di dollari e di un utile per azione diluito rettificato nella forchetta tra 2,8 e 3 dollari.
Il Q1 ha fatto registrare entrate pari a 13,7 miliardi di dollari, in calo dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; una flessione da attribuire principalmente alla scarsa performance di Paxlovid, antivirale indicato nella terapia del Covid-19.
Buone notizie, comunque, per gli azionisti, che hanno visto gli utili per azione diluiti e rettificati arrivare a 0,92 dollari, ben al di sopra delle stime di consenso di Wall Street, grazie a una compressione dei costi operativi dell’azienda.
Costi operativi che, secondo i piani di Pfizer, scenderanno ulteriormente per arrivare, nel 2027, al risparmio “monstre” di 7 miliardi e 200 milioni di dollari. La big pharma prevede anche un taglio di 500 milioni nelle spese per la ricerca e lo sviluppo. Questa cifra sarà investita nel rafforzamento dell’attuale pipeline.