Novartis: Entresto, farmaco “salvavita” del business cardiovascolare

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Dopo il nuovo fallimento di serelaxin, per il quale la FDA aveva già negato l’autorizzazione nel 2014, Novartis punta tutto su Entresto, la combo valsartan/sacubitril, sulla quale, in realtà, ha già investito, tanto che il CEO dell’azienda svizzera, Joe Jimenez, aveva dichiarato a gennaio che “la forza che abbiamo messo in campo sta cominciando a funzionare e stiamo ottenendo maggiori prescrizioni”. Inizialmente serelaxin era considerato da Novartis un potenziale blockbuster, in grado anche di trainare le vendite di Entresto, che non ha avuto un avvio facile sul mercato. Il tutto per riprendersi dopo la perdita del brevetto sul valsartan, commercializzato in Italia con il nome di Tareg. Ma i primi dubbi su serelaxin sono sorti nel 2014, quando la FDA ha negato la prima autorizzazione. A gennaio 2017, però, sembrava essere tornato l’ottimismo, tanto che il CEO di Novartis Pharmaceuticals, Paul Hudson, si era sbilanciato parlando di stime di “diversi miliardi di dollari” in vendite. I risultati dell’ultimo step di sperimentazione hanno però tradito ancora una volta le aspettative. E così Entresto è tornato a dover sostenere tutto il carico della ripresa dell’azienda svizzera nel campo cardiovascolare. La notizia positiva è che nel frattempo sono cambiate le linee guida, che consigliano ora addirittura al medici di cambiare la terapia da quella standard al prodotto Novartis. Inoltre, secondo uno studio pubblicato dal Journal of American Medical Association, Entresto è vantaggioso in termini di costi-benefici.Per il 2017, dunque, Novartis stima vendite nell’ordine di 500 milioni di dollari per Entresto. Secondo EvaluatePharma Entresto avrebbe previsioni di vendita a 4,34 miliardi di dollari entro il 2022.

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