Microsoft: da Twist Bioscience 10 mln di filamenti di DNA artificiale

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Microsoft ha ordinato 10 milioni di “pezzetti” di DNA sintetico a Twist Bioscience. L’accordo darà a Microsoft il materiale per sperimentare l’archiviazione digitale su basi genetiche: una metodologia che permette la raccolta a lungo termine delle informazioni in uno spazio relativamente piccolo.

Ad oggi, si tratta di un approccio sperimentale con conseguenti costi e interrogativi sul tasso di errore e sugli ostacoli legati all’ingresso in questo ambito. Dopo decenni nei quali l’interesse non riusciva ad essere tradotto in azione, sembra essere arrivato il momento del grande passo, con l’entrata di Microsoft. Un ingresso che avviene 4 anni dopo dalla codificazione digitale di un libro ad opera di George Churche. Twist, che è nata con l’idea di fare business nella produzione su scala industriale dell’archiviazione digitale e vendita degli spazi, si è resa disponibile a supportare lo sviluppo dell’idea.

Si apre un nuovo mercato
“Ci hanno dato la sequenza di DNA e noi lo riprodurremo da zero” ha spiegato alla IEEE Spectrum il CEO di Twist Emily Leproust. L’impegno da parte di Microsoft dell’acquisto di 10 milioni di pezzi di DNA artificiale, confermano le attese che esistono in tema di archiviazione e capacità di codificare e archiviare i dati in maniera attendibile. Il prossimo step sarà quello di sottoporre la metodologia a test rigorosi, come quello di simulare il passaggio del millennio e vedere se i dati saranno ancora accessibili. Ad oggi i metodi di stoccaggio non hanno infatti una durata infinita.

Per la Twist, questo accordo apre ad un mercato potenziale e all’interno del quale fare business nel medio termine, anche se per ora si è in una fase sperimentale. Dal canto suo Microsoft ritiene che la memoria digitale su base genetica sia ancora un obiettivo lontano da raggiungere soprattutto per la sua attuale antieconomicità. “Dobbiamo abbassare i costi di 10mila volte rispetto a quelli attuali” ha spiegato Leproust che nonostante le difficoltà è invece convinta che questa possibilità sia realistica.

Raggiungere questo obiettivo equivarrebbe ad uno sviluppo immenso dal punto di vista tecnologico del settore dell’archiviazione dei dati e anche per la Twist stessa. Con il tasso di crescita attraverso il quale i dati vengono prodotti oggi c’è sempre più bisogno di compattare e di archiviare a lungo termine. La tecnologia genetica basata sul DNA sembra essere la risposta.

 

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