EMA, variante delta: completare il ciclo vaccinale

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(Reuters) – L’EMA si è astenuta dal dare raccomandazioni in merito alla combinazione di vaccini diversi contro il COVID-19, affermando che è troppo presto per confermare se e quando sarà necessario un ulteriore richiamo. Tuttavia, per i prodotti che richiedono due somministrazioni, l’ente regolatorio ha affermato che sono necessarie entrambe le dosi per proteggersi dalla variante delta, a rapida diffusione.

Nel tentativo di tenere a bada l’aumento delle infezione e la carenza dei vaccini, i Paesi stanno valutando se con una seconda dose diversa dalla prima potrebbe aumentare l’immunità. L’EMA, inoltre, non ha fornito raccomandazioni definitive sulla somministrazione di eventuali altre dosi oltre a quelle previste, ma ha consigliato a ciascun paese di valutare la sua specifica situazione epidemiologica e di circolazione delle varianti e decidere, così, la strategia che ritiene più opportuna.

Uno studio pubblicato il mese scorso ha messo in evidenza che un programma misto di vaccini con una dose Pfizer/BioNTech, somministrata a quattro settimane dalla prima di vaccino di AstraZeneca, può produrre risposte immunitarie migliori rispetto a due dosi di AstraZeneca.

Gli ECDc, nel frattempo, hanno stimato che la variante delta rappresenterà il 90% dei ceppi in circolazione nell’UE entro la fine di agosto. La variante, identificata per la prima volta in India, ha portato a un’impennata dei casi in tutto il mondo e sta ostacolando i piani di ripresa economica. L’Europa, dunque, vuole farsi trovare preparata.

Anche l’OMS ha sottolineato ieri che la variante delta potrebbe diventare dominante a livello globale nei prossimi mesi, ma il chief scientist dell’Organizzazione ha consigliato di non mischiare i vaccini, spiegando che questo tipo di decisioni devono essere lasciate alle autorità sanitarie pubbliche.

L’EMA ha anche monitorato attivamente gli effetti collaterali rari dei vaccini contro il COVID-19 e sempre ieri ha rivelato di aver valutato nove casi di trombocitopenia immunitaria a seguito di vaccinazione con il vaccino Moderna. E sebbene non sia possibile stabilire una “chiara relazione causale” tra i due, l’EMA continuerà a monitorare i casi e torna a sottolineare che i benefici del vaccino continuano a superare i rischi.

Fonte: Reuters Health News

(Versione italiana Daily Health Industry)

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