Congresso ADA: le Big Pharma si sfidano a tutto campo

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È terminato ieri il congresso dell’ADA, American Diabetes Association. Ecco una carrellata dei prodotti e degli studi relativi presentati dalle aziende.

  • Merck & Co. e Pfizer. Le due aziende hanno rilanciato il loro studio sugli esiti cardiovascolari dell’ertugliflozin, poiché il rivale di Jardiance (Boehringer Ingelheim), un inibitore di SGLT-2, continua a suscitare qualche allarme per il punteggio che consegue nel test sulla sicurezza cardiovascolare. Merck & Co e Pfizer  sono ora alla ricerca di 8 mila pazienti per uno studio di valutazione sui rischi e benefici di ertugliflozin, che vede aggiungersi due endpoint secondari: uno per la morte cardiovascolare e uno composito, che riguarda la morte cardiovascolare e l’ospedalizzazione per insufficienza cardiaca.
  • Novo Nordisk. L’azienda danese si gioca una fetta importante della sua pipeline su semaglutide, il farmaco GLP-1 da prendere una volta alla settimana, che potrebbe seguire le orme della blockbuster Victoza, che invece è a somministrazione giornaliera. Semaglutide si è arricchito dei risultati di due studi che hanno comparato il farmaco con due futuri concorrenti. Semaglutide ha superato Bydureon, la molecola a somministrazione settimanale GLP-1 di AstraZeneca e Januvia, il farmaco DPP-4 di Merck & Co. e segue il filone degli incretino-mimetici, mostrando “miglioramenti molto consistenti ed eccellenti rispetto agli altri medicinali”, spiega Todd Hobbs, Chief Marketing Officer dell’azienda. Una grande sfida attende Tresiba, l’insulina basale di nuova generazione messa a punto da Novo Nordisk: rubare quote di mercato a Lantus, il leader di mercato di Sanofi, nel momento in cui l’azienda francese ha un proprio farmaco follow-on, Toujeo.  In due studi in fase avanzata, i pazienti con Tresiba hanno fatto registrare minori episodi di ipoglicemia rispetto a quelli trattati con Lantus.
  • Sanofi. LixiLan è già alla FDA, ottenendo il sostegno del comitato consultivo per l’approvazione. Ma i dati positivi continuano ad arrivare sulla combinazione della casa farmaceutica francese, che accoppia Lantus, il suo farmaco più venduto a base di insulina basale, con una nuova molecola GLP-1, Lyxumia (lixisenatide). Il nuovo farmaco ha centrato i suoi obiettivi in due studi clinici cruciali presentati all’ADA, sconfiggendo con entrambi i suoi componenti il diabete di tipo 2. Per quanto riguarda Toujeo (insulina glargine 300 U/ml) Sanofi ha presentato uno studio real world che ha preso in esame le cartelle cliniche elettroniche dei pazienti per valutare la variazione di emoglobina glicata (HbA1c) e l’insorgenza di ipoglicemia in un periodo fino a 6 mesi dopo il passaggio a Toujeo da un’altra insulina basale. Lo studio ne ha dimostrato l’efficacia clinica.
  • Lilly. Trulicity,il farmaco GLP-1, non si è fermato a mostrare vantaggi con il dosaggio settimanale, ma ha raccolto nuovi dati in una varietà di gruppi di pazienti. Il trial AWARD-9, presentato all’ADA,  ha testato Trulicity a fianco di Lantus (insulina glargine), e la combinazione ha fatto registrare risultati migliori del solo Lantus.
  • Johnson & Johnson. Negli studi presentati, Invokana (canagliflozin) di Johnson & Johnson ha consentito ad alcuni pazienti di perdere peso, in alcuni casi più di quanto abbiano fatto altri trattamenti per il diabete. Il farmaco potrebbe anche funzionare anche per la perdita di peso nei pazienti senza diabete? Uno studio proof-of-concept spinge a dire di sì, giacché ha dimostrato che la combinazione di Invokana con il vecchio farmaco per dimagrire phentermine ha portato a una perdita del 7,5% del peso corporeo.
  • Takeda. Il farmaco per diabete di tipo 2 Nesina – che in uno studio del 2013 aveva dimostrato di non aumentare il rischio di eventi cardiovascolari per i pazienti con ACS rispetto al placebo- al congresso ADA ha mostrato dati che certificano lo stesso risultato per il rischio di morte.
  • AstraZeneca. L’azienda ha presentato  al congresso ADA due analisi su Farxiga,il suo SGLT-2. In uno, i ricercatori hanno scoperto che Farxiga ha fatto registrare una diminuzione del peso corporeo e della pressione sanguigna nei pazienti con problemi renali simile a quelli delle persone con insufficienza renale lieve o con funzione renale normale. Nell’altro, il farmaco – quando veniva somministrato insieme a un diuretico risparmiatore di potassio – ha ridotto i livelli di A1C, il peso corporeo e la pressione arteriosa, senza aumentare in modo significativo i livelli di potassio.

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