Cardiovascolare: Repatha (Amgen) rimborsabile anche in Italia

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Da oggi Repatha (evolocumab) è prescrivibile e rimborsabile anche in Italia: una buona notizia per chi non risponde alle statine, il golden standard nel trattamento di questa patologia. Si tratta del primo anticorpo monoclonale interamente umano ad arrivare all’uso in cardiologia. È un inibitore del PCSK9, che riduce fino al 75% i livelli di LDL, provocando anche una regressione della placca aterosclerotica. Evolocumab aumenta la capacità del fegato di eliminare colesterolo LDL dal sangue, diminuendone così i livelli. “Il farmaco produce una modifica del metabolismo del colesterolo agendo sul recettore per il LDL in modo che si mantenga attivo – spiega Enzo Manzato, professore ordinario di Medicina interna all’Università di Padova e presidente della Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi (SISA) – In presenza di evolocumab, quindi, c’è una maggiore attività dei recettori che sequestrano più LDL, i cui livelli di conseguenza si abbassano”. Questo meccanismo funziona da solo, ma può massimizzare i suoi effetti se usato in combinazione con le statine, che usano vie complementari per combattere il colesterolo LDL. Il farmaco si inietta sottocute una o due volte al mese direttamente dal paziente grazie a una penna pre-riempita.

Lo studio FOURIER
“Per Amgen il programma di sviluppo di evolocumab è stato il più vasto mai realizzato – fa sapere Francesco Di Marco, Amministratore delegato Amgen Italia –: 22 studi che hanno incluso circa 35 mila pazienti in tutto il mondo”. In Italia sono stati condotti 14 studi coinvolgendo 57 Centri distribuiti sull’intero territorio nazionale e arruolando oltre 650 pazienti. C’è grande attesa per i risultati dello studio FOURIER, che saranno presentati il 17 marzo durante l’American College of Cardiology: i ricercatori hanno infatti affermato di aver raggiunto gli endpoint compositi primario e secondario. In pratica “hanno dimostrato che l’abbassamento dei livelli di colesterolo con evolocumab produce una diminuzione anche degli eventi cardiovascolari mortali e non”, conclude Enzo Manzato. Il trattamento prevede l’abbinamento di evolocumab con le statine.

 

 

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