Antibiotico-resistenza: parte roadmap Big Pharma per 2020

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(Reuters Health)- Contrastare la diffusione degli antibiotici come inquinanti ambientali e ridurre l’abuso di questi farmaci è diventata una priorità anche per le aziende farmaceutiche. Tredici tra le maggiori case al mondo, tra cui Sanofi, Pfizer, Merck, Novartis, GlaxoSmithKline e Allergan, hanno promesso di dare una mano a ridurre il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. L’annuncio è stato dato nell’ambito di un incontro inserito nel programma dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in corso a New York.

Per raggiungere questi obiettivi, le aziende lavoreranno con esperti indipendenti per fissare nuovi standard di produzione e rivedere i processi produttivi, al fine di prevenire l’inquinamento dei corsi d’acqua, che ha conseguenze negative sull’ambiente. Lo sforzo comporterà anche una revisione completa delle attività di sensibilizzazione al problema e l’attuazione, entro il 2020, di misure concrete, come gli incentivi per ridurre i volumi di vendita degli antibiotici. Anche se il problema della resistenza ai farmaci sorse subito dopo la scoperta della penicillina, negli ultimi anni si è acuito, in particolare per la comparsa di infezioni resistenti a più farmaci, come quella da stafilococco resistente alla meticillina (MRSA – Methicillin-Resistant Staphylococcus aureus). “La lotta contro la resistenza antimicrobica è di fondamentale importanza per il settore farmaceutico e siamo di fronte a un impegno ambizioso –  ha commentato Olivier Brandicourt, CEO di Sanofi – La collaborazione tra le aziende firmatarie della roadmap è un primo e importante passo per mantenere la promessa che abbiamo fatto a gennaio di quest’anno. Le nostre aziende si sono impegnate in una collaborazione senza precedenti e hanno trovato un accordo su azioni molto concrete, la cui realizzazione necessita del supporto di tutti gli attori dell’ecosistema della salute. Anche se le nostre aziende sono fermamente impegnate in questa lotta, non potremo riuscire da soli e continueremo a fare appello ai governi affinché predispongano un piano adeguato di incentivi e approvazioni normative.”

Fonte: Onu

(Reuters Health News per Daily Health Industry)

 

 

 

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