Amgen, bene il Q3 ma previsioni in calo per la fine dell’anno

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(Reuters) – Nel Q3 Amgen ha visto aumentare le sue entrate del 4% grazie alla diminuzione dell’impatto negativo causato dalla pandemia di COVID-19. La biotech ha però dichiarato di stimare una riduzione delle prescrizioni dei suoi farmaci fino alla fine del 2021 e che i prezzi di alcuni risentono della concorrenza. Per questi motivi ha abbassato il limite più alto delle sue previsioni di fatturato per l’intero anno, portandolo a 26,2 miliardi di dollari rispetto ai precedenti 26,6 miliardi.

Amgen ha anche leggermente aumentato le sue previsioni per l‘utile di ogni azione, ora collocato tra i 16,50 e i 17,10 dollari (stima precedente 16,00-17,00 dollari).

I risultati trimestrali sono stati per lo più in linea con le aspettative mentre gli investitori sono in attesa delle decisioni della FDA, previste a gennaio 2022, che riguardano l’eventuale approvazione di tezepelumab, un farmaco contro l’asma.

L’utile trimestrale rettificato per azione, sospinto da riacquisti azionari, è stato di 4,69 dollari ed è risultato superiore alla previsione media degli analisti (4,27 dollari). I riacquisti azionari per l’intero anno arriveranno vicino al limite superiore dell’intervallo stimato dalla società, 3-5 miliardi di dollari, secondo quanto dichiarato dal CFO Peter Griffith.

Gli utili netti sono scesi del 3%, arrivando a 3,31 dollari per azione, in virtù anche di una spesa di 400 milioni di dollari per una licenza derivante dalla collaborazione con la giapponese Kyowa Kirin. Il fatturato del trimestre è stato di 6,7 miliardi di dollari, cifra superiore rispetto ai 6,4 miliardi di dollari dell’anno precedente e in linea con le aspettative degli analisti.

Amgen ha anche affermato che il volume delle vendite nel trimestre è aumentato dell’8%. I prezzi netti di vendita sono però diminuiti del 7% poiché la concorrenza dei generici e biosimilari più economici ha portato a un abbassamento del prezzo dei suoi farmaci contro artrite, emicrania e infezioni.

Le vendite di Enbrel per la cura dell’artrite sono infatti diminuite del 3% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 1,29 miliardi di dollari, mentre quelle del nuovo farmaco antitumorale Lumakras hanno incassato 36 milioni di dollari, cifra superiore rispetto alle stime degli analisti (28 milioni di dollari).

Fonte: Reuters Health News

(Versione italiana Daily Health Industry)

 

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