Seguendo un modello di business che sta diventando sempre più comune, Takeda ha firmato una collaborazione con una piccola e giovane biotech, riservandosi l’opzione di acquistarla successivamente. La big pharma di Osaka ha firmato un accordo di sviluppo con la GammaDelta Therapeutics di Londra per utilizzarne la piattaforma dedicata alle cellule T. L’obiettivo è quello di mettere a punto nuove immunoterapie per trattare una vasta gamma di patologie, tra cui tumori solidi e malattie autoinfiammatorie. Takeda, insieme alla società Abingworth, impegnata nelle life science, investirà fino a 100 milioni di dollari per promuovere il settore di ricerca e sviluppo, mantenendo il diritto esclusivo di acquistare GammaDelta, che è stata fondata solo lo scorso anno con l’aiuto di Abingworth e il sostegno della British oncology R&D charity Cancer Research UK.
La strategia di Takeda
L’accordo con GammaDelta fa parte di una strategia che Takeda ha intrapreso negli ultimi 12 mesi. Infatti ha sborsato 125 milioni di dollari per un accordo con la biotech Maverick che si concentra anche sulla ricerca sulle cellule T e che prevede una clausola di buyout di cinque anni. La stessa formula lega la casa farmaceutica giapponese alla biotech PvP Biologics, che ha già incassato 35 milioni di dollari. Nel luglio 2016 Takeda ha firmato un accordo con la biotech Alto per lavorare allo studio di fase iniziale su ATC-1906, candidato per la cura di alcune forme di gastroparesi, mantenendo la possibilità di acquistare la piccola biotech californiana alla fine della fase 1 di prova.