Sanofi, per dupilumab ottimi risultati nella BPCO non controllata

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In occasione della sessione conclusiva della Conferenza Internazionale 2024 dell’American Thoracic Society (ATS)  – che si è tenuta a San Diego dal 18 al 22 maggio – sono stati presentati i dati dello studio di fase III NOTUS, che ha valutato l’uso sperimentale di dupilumab come trattamento di mantenimento aggiuntivo in adulti con BPCO non controllata in trattamento con terapia inalatoria standard massimale (quasi tutti in triplice terapia) e con evidenza di infiammazione di tipo 2 (cioè eosinofili nel sangue ≥300 cellule per µL). Lo studio NOTUS ha confermato i risultati positivi dimostrati nello studio principale di fase III BOREAS. Questi risultati sono stati contemporaneamente pubblicati dal New England Journal of Medicine (NEJM).

Lo studio NOTUS ha raggiunto gli endpoint primari e secondari. Tutti i pazienti erano in terapia inalatoria standard massima (quasi tutti in triplice terapia). I pazienti che hanno ricevuto dupilumab (n=470) hanno sperimentato i seguenti risultati, rispetto al placebo (n=465):

34% di riduzione delle esacerbazioni moderate o gravi della BPCO nelle 52 settimane (p<0,001), endpoint primario.

Miglioramento più che doppio della funzione polmonare (FEV1 pre-broncodilatatore) dal basale alla settimana 12 (139 mL vs. 57 mL; p<0,001), con un miglioramento mantenuto alla settimana 52 (115 mL vs. 54 mL; p=0,018), endpoint secondari.

Miglioramento numericamente maggiore della qualità di vita correlata alla salute rispetto al basale alla settimana 52, un endopoint secondario, come definito dagli esiti riferiti dal paziente (PRO) nel Questionario Respiratorio di St. George (SGRQ).

Riduzione numericamente maggiore della gravità dei sintomi respiratori dal basale alla settimana 52, un endpoint secondario, come definito dai PROs nella valutazione dei sintomi respiratori in BPCO(E-RS).

I dati sulla sicurezza sono stati generalmente coerenti con il profilo di sicurezza noto di dupilumab nelle sue indicazioni approvate. I tassi complessivi di eventi avversi  sono stati del 67% per dupilumab e del 66% per il placebo.

Gli eventi avversi più comunemente osservati con dupilumab rispetto al placebo comprendevano infezione da COVID-19 (9,4% dupilumab, 8,2% placebo), nasofaringite (6,2% dupilumab, 5,2% placebo) e cefalea (7,5% dupilumab, 6,5% placebo). Gli effetti collaterali più comunemente osservati con il placebo rispetto a dupilumab comprendevano la BPCO (7,8% placebo, 4,9% dupilumab). Gli eventi avversi che hanno portato al decesso sono stati il 2,6% per dupilumab e l’1,5% per il placebo.

Dupilumab è attualmente in fase di Priority Review da parte della FDA come trattamento aggiuntivo di mantenimento in alcuni pazienti adulti affetti da BPCO non controllata con evidenza di infiammazione di tipo 2. È prevista una decisione entro il 27 giugno 2024. Le domande di autorizzazione sono in corso di esame anche nell’Unione Europea e in Cina, mentre sono in fase di discussione con altre autorità regolatorie in tutto il mondo.

Dupilumab è sviluppato congiuntamente da Sanofi e Regeneron nell’ambito di un accordo di collaborazione globale. Ad oggi, il farmaco è stato studiato in oltre 60 studi clinici che hanno coinvolto più di 10.000 pazienti affetti da diverse malattie croniche causate in parte dall’infiammazione di tipo 2.

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