Sanofi Genzyme: ecco gli otto finalisti di Make to Care

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Sono otto i progetti selezionati per la finale della quarta edizione di Make to Care, il contest ideato da Sanofi Genzyme per incoraggiare e supportare lo sviluppo di soluzioni innovative che rispondano ai bisogni delle persone che vivono una disabilità.

I finalisti sono stati selezionati tra gli oltre 40 progetti candidati alla sezione “Salute e qualità della vita” della Call for maker lanciata anche quest’anno da Maker Faire Rome – The European Edition, che si svolgerà presso la Fiera di Roma il prossimo 18 ottobre.

Il 16 ottobre, in occasione della finale del contest che si tiene a Roma alla Galleria del Cardinale, il Comitato di valutazione decreterà i due vincitori di quest’anno che si aggiudicheranno un’esperienza formativa finalizzata ad acquisire conoscenze e contatti per sviluppare ulteriormente le proprie idee.

Tutti i progetti finalisti, oltre a poter beneficiare delle competenze dei due nuovi partner di Make to CareVenture Factory (Investing Partner) e Arrow Electronics Italia (Technology Platform Partner) – avranno l’opportunità di presentare i propri progetti al pubblico della Maker Faire Rome dal 18 al 20 ottobre presso il MaketoCare Village, l’area di Sanofi Genzyme in Fiera.

“Conosciamo da vicino la realtà delle persone e delle famiglie che vivono una disabilità e con Make to Care siamo entrati in contatto con l’ecosistema dell’innovazione che può sviluppare soluzioni a supporto della loro quotidianità,” commenta Marcello Cattani, General Manager di Sanofi Genzyme. “Make to Care rappresenta un possibile trampolino di lancio per questi creativi, spesso giovanissimi, che si mettono in gioco per aiutare chi convive con la disabilità.”

Gli otto progetti finalisti
EasyEM – La felpa che chiudi con una sola mano, di EasyEM (www.easyemisfero.com)
Tecnologia e fashion design per un abbigliamento inclusivo e che semplifica la vita. La felpa “che chiudi con una sola mano”, come tutti gli altri prodotti della gamma (pantaloni, giubbotti), rispetta le esigenze di chi le indossa ma anche i suoi gusti, aumenta l’autostima e riduce il senso di inadeguatezza nei confronti degli altri. Pensata per chi ha disabilità croniche o neurologiche, problemi di deambulazione, fratture o amputazioni, chi utilizza protesi ed è su sedia a rotelle.

Katelab – Dal caos all’opportunità: tavoli di progettazione integrata di spazi riabilitanti, di KateLab (www.katelab.it)
Ambienti di vita e arredi riabilitanti per riscoprire la bellezza e la dignità di spazi e luoghi abitati dalla disabilità, sia essa congenita o acquisita a seguito di un trauma. Favoriscono il recupero di abilità cognitive e una completa autonomia nella gestione della quotidianità.

LETIsmart LUCE e VOCE – Orientarsi e muoversi in città in tutta sicurezza, di Marino Attini con SCEN e il supporto di Unione Italiana Ciechi e Irifor (www.letismart.com).

Due soluzioni hi-tech per migliorare l’autonomia dei disabili visivi, che si applicano al classico bastone bianco senza inficiarne ergonomia e peso: una fonte di luce bianca che pulsa in condizioni di scarsa visibilità e un dispositivo che fornisce informazioni vocali e permette di attivare una segnalazione acustica personalizzata per essere guidati a destinazione.

Maestro – Una lente per toccare la realtà, di Estro technologies (www.estro.co)
Riconoscere, provare e sperimentare oggetti e situazioni sociali grazie a un dispositivo che integra machine learning e realtà aumentata. Permette a persone con disturbi del neurosviluppo di interagire con il mondo in autonomia e sviluppare nuove abilità. Per la rete di supporto è uno strumento concreto che mette al centro la qualità di vita del soggetto.

Mosaic – Tecnologia e formazione per l’inclusione dei bambini con autismo a scuola, di FifthIngenium
Smart objects interattivi e intuitivi, personalizzabili e programmabili in base alle esigenze del singolo bambino. Un sistema di e-learning, supportato da un team multidisciplinare, per formare gli insegnanti sui temi dell’autismo e sulla tecnologia MOSAIC. Il progetto nasce per favorire e promuovere l’inclusione e la socializzazione di bambini con disturbo dello spettro autistico all’interno della scuola elementare.

SAFE@HOME – L’abitare possibile, in autonomia, dell’Istituto Tecnico Superiore per le Nuove Tecnologie della Vita “A. Volta” di Trieste. L’IoT (internet of things) al servizio dell’active ageing e dell’autonomia domestica. Un prototipo di casa che, grazie a sensori e piattaforma cloud, offre report e alert al caregiver, al personale sanitario e tecnico/manutentivo. Garantisce la continuità assistenziale e la presa in carico di persone con deterioramento cognitivo.
Il progetto è stato realizzato nell’ambito del programma formativo-professionale “ITS4.0” voluto dal MIUR in collaborazione con l’Università Cà Foscari di Venezia.

Sala da thè inclusiva – Un servizio al tavolo inclusivo che utilizza i 5 sensi e mette al centro la persona, di Elena Colombo
Teiera, tester, sistema per le ordinazioni e vassoio per un servizio al tavolo semplice, stimolante e divertente, a misura di personale e clientela normodotata o con disabilità sensoriali (ipovedenti e sordomuti), fisiche e psichiche. Un progetto di cosviluppo che ha permesso di sviluppare un codice analogico multisensoriale per le ordinazioni.

Tourist Eyes – Viaggiare in sicurezza grazie a una App, di vEyes (www.veyes.it)
Algoritmi di computer vision, intelligenza artificiale, telecamere e rete 5G si trasformano in una guida turistica personale che orienta e conduce con la massima precisione il viaggiatore con disabilità visiva ai suoi punti di interesse (turistici e non, sia al chiuso che all’aperto) con la certezza di muoversi sempre in sicurezza (marciapiedi, strisce pedonali, ecc.)

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