Nel 2024 sono stati pubblicizzati 1.897 farmaci. Oltre a questi, sono stati oggetto di pubblicità 170 medicinali omeopatici. I prodotti più frequentemente pubblicizzati sono quelli appartenenti al gruppo “Sistema nervoso” (13%), “Farmaci antineoplastici e immunomodulatori” (12,6%), “Sistema cardiovascolare” (11,6 %), “Apparato gastrointestinale e metabolismo” (11,5 %); “Antimicrobici per uso sistemico (8,3%). E’ quanto emerge dal Rapporto 2024 “La pubblicità dei medicinali in Italia” redatto dall’Ufficio Informazione Scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) con l’obiettivo di fornire un quadro di sintesi sulla pubblicità dei medicinali rivolta agli operatori sanitari che è stata realizzata e divulgata dalle Aziende nell’anno 2024 e sulle risultanze dell’attività di sorveglianza condotta dall’Ufficio in conformità con quanto previsto dal d.lgs. 219/2006 in merito alla pubblicità dei medicinali.
In particolare, l’approfondimento ha riguardato sia gli aspetti quantitativi sia le caratteristiche dei medicinali oggetto della pubblicità come pure quelle del materiale promozionale depositato e delle relative pratiche di deposito, con particolare riguardo all’esito delle verifiche effettuate da parte dell’Ufficio. I dati emersi testimoniano la netta prevalenza dell’utilizzo del formato digitale rispetto al cartaceo con una percentuale di utilizzo di
circa il 69%. Con riferimento ai canali di divulgazione si evidenzia, in continuità con quanto rilevato negli anni precedenti, che circa la metà dei materiali promozionali depositati è stata divulgata attraverso la visita dell’informatore scientifico (visita IMS cartaceo 23%; visita IMS digitale 20%),
mentre il 35 % viene divulgato attraverso il web (e-mail 22%; web 12%). È rilevante, infine, il numero di MP finalizzato alla divulgazione attraverso i congressi (21%). Più residuali, sotto l’1%, i canali “posta ordinaria”, stampa specializzata e telefono. Tra le tipologie più comunemente utilizzate si evidenziano e-mail (16%), e-detailing (12%), brochure (10%), newsletter (12%), gadget (11%), opuscolo (7%). I dati rilevati dal sistema, tuttavia, non
consentono di fare una stima esatta della loro effettiva percentuale di utilizzo in quanto le Aziende hanno utilizzato, frequentemente ed impropriamente (32% dei casi), l’opzione “altro” selezionando la voce “campo libero”.
Nell’anno preso in esame è stato verificato il 100% delle pratiche depositate per un totale complessivo di 13.438 con un tempo medio di lavorazione di 1,9 giorni. Di queste, ben il 28, 5% è risultato irregolare. Tale dato comprende sia le pratiche di deposito finalizzate con un Esito negativo (5,4%), sia le pratiche che hanno avuto bisogno di essere integrate dall’Azienda (22,8%), sia gli esiti di materiale non conforme per i depositi dei Materiali Informativi (0,2%). Un dato, questo, che mette in risalto – come già nei monitoraggi precedenti – la notevole incidenza di irregolarità nella pubblicità dei medicinali che viene realizzata in Italia. Tanto più se si considera che il controllo tecnico-scientifico sui materiali promozionali viene effettuato a campione e da un numero esiguo di risorse tecniche dedicate all’attività.