Torna per il terzo anno consecutivo “La voce dell’intimità | Sessualità e tumore al seno metastatico: parlarne si può”, l’iniziativa promossa da Pfizer – in collaborazione con Europa Donna Italia e Komen Italia – che ha l’obiettivo di continuare a sensibilizzare e informare sul tema della sessualità nelle donne che convivono con un tumore al seno metastatico.
La nuova campagna è stata presentata in occasione della tavola rotonda “Benessere delle donne con tumore del seno: intimità e qualità di vita”, che si è tenuta in occasione della Race for the Cure.
Negli ultimi due anni Pfizer ha avviato un dibattito vivace sul tema della sessualità nelle donne che convivono con un tumore al seno metastatico attraverso con un percorso fatto di parole, di confronto, di consapevolezza e di apertura, che ha coinvolto aspetti emotivi e sfere dell’intimità molto profonde, delle quali spesso non si ha la forza di parlare.
“Il costante impegno di Pfizer in Oncologia, oltre nella continua ricerca scientifica di soluzioni innovative per migliorare le aspettative e la qualità di vita dei pazienti malati di cancro, passa anche attraverso l’importanza di favorire le opportunità per il supporto alle persone in cura, in collaborazione con tutti gli interlocutori (medici, istituzioni, associazioni pazienti), che possano accompagnare i percorsi dei pazienti e dei caregiver e siano una risposta ai loro bisogni – dichiara Marco Provera, Direttore Oncologia di Pfizer in Italia – Questa nuova campagna nasce per incoraggiare la condivisione di esperienze, il dialogo aperto e il sostegno reciproco tra le donne attraverso le loro parole, elementi fondamentali per migliorare il loro benessere e la qualità di vita. Allo stesso tempo vogliamo sensibilizzare i medici sull’importanza di un ascolto attivo e di un dialogo aperto con le pazienti, creando un ambiente di fiducia e collaborazione.”
L’impatto del tumore al seno sulla sfera intima: i dati della ricerca IQVIA
L’intervento e le cure per il tumore al seno possono avere un forte impatto sulla sfera emotiva e sessuale della donna. Il bisogno di recuperare femminilità e intimità, così come il desiderio di maternità, sono molto sentiti dalle pazienti, che però spesso non ne parlano. Lo confermano i dati dell’indagine condotta da IQVIA e promossa da Europa Donna Italia, che ha coinvolto 382 donne con diagnosi di tumore alla mammella di diverse fasce di età e in diversi stadi della malattia.
Oltre il 90% delle donne riscontra problemi legati alla sfera sessuale in seguito a interventi e trattamenti per il tumore al seno. Il 66% non ne parla con nessuno e il 42% rinuncia a gestire questi problemi, anche se le tematiche relative a emozioni e sessualità sono percepite come importanti dal 72% del campione. E a far scendere il velo del silenzio non sono solo le donne, ma anche i medici. I motivi? Timore, vergogna, convinzioni che quelli legati alla sessualità siano aspetti secondari rispetto alle priorità dettate dalla malattia.
Inoltre, appena il 22% delle donne intervistate ha un alto livello di consapevolezza dell’impatto delle terapie sulla propria sessualità; l’11% ha interrotto la relazione con il proprio partner dopo la diagnosi di tumore al seno e 2 coppie su 3 hanno interrotto i rapporti sessuali.
Per quanto riguarda la maternità, solo 3 pazienti su 4 parlano del desiderio di diventare madri con il proprio medico di riferimento, e la comunicazione risulta chiara e rassicurante appena per la metà di esse, con il risultato che troppo spesso queste donne rinunciano al proprio progetto di vita perché non hanno ricevute informazioni adeguate.
“È importante promuovere un cambiamento – osserva Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia – e far sì che i problemi riscontrati dalle pazienti nella sfera emotiva e sessuale escano dal cono d’ombra del tabù. L’impegno di Europa Donna in questa direzione non manca, proseguono i nostri sforzi per promuovere e normalizzare il dialogo tra pazienti e professionisti sanitari, medici in primis, anche su questi aspetti. Non dimentichiamo che la presa in carico delle pazienti non deve considerare solo la malattia di per sé, ma la donna nella sua interezza e qualità di vita, che passa anche dai bisogni fisici, psicologici e di coppia”.
“Le insicurezze, le paure e i desideri che riscontriamo ogni giorno nel nostro dialogo con le pazienti, sono parte fondamentale del percorso oncologico delle donne – aggiunge Daniela Terribile, Presidente di Komen Italia – Aiutarle ad aprirsi e parlare delle loro preoccupazioni e soprattutto degli aspetti legati alla propria sessualità, per cui spesso si sentono in imbarazzo di affrontare, è uno degli obiettivi che come organizzazione ci impegniamo a portare avanti con i programmi di supporto e sostegno del Centro Komen Italia per i Trattamenti Integrati in Oncologia, per recuperare la propria sessualità, riprendere contatto con un corpo che è cambiato e riappropriarsi della propria femminilità e della relazione di coppia”.
Benessere e qualità di vita: il ruolo delle terapie integrate
Le terapie integrate sono approcci complementari alle cure oncologiche standard che vengono erogati contestualmente e in parallelo ai trattamenti antitumorali. Consistono in una rimodulazione degli stili di vita e in pratiche che supportano la persona durante i trattamenti, migliorano gli effetti collaterali e aiutano a gestire le tossicità attraverso una serie di interventi prevalentemente non farmacologici.
“Già da molti anni presso il Centro di Senologia del Policlinico Gemelli, diretto dal Prof. Gianluca Franceschini, vengono offerte terapie complementari che si integrano in maniera efficace con i trattamenti oncologici attraverso piani terapeutici personalizzati che rispondono ai bisogni meno ascoltati delle pazienti per aiutarle a mantenere un miglior benessere psicofisico durante e dopo le cure” – afferma Stefano Magno, Direttore Centro Komen Italia per i trattamenti integrati in oncologia – Dipartimento Scienze Salute della Donna, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Roma – A proposito della salute sessuale, inoltre, sta per essere avviato un ambulatorio integrato di onco-sessualità, per permettere alle donne di affrontare un dialogo aperto sulle tematiche relative all’intimità e conoscere gli strumenti per migliorare la qualità di vita”.
La voce dell’intimità” edizione 2025
La nuova edizione della campagna “La voce dell’intimità | Sessualità e tumore al seno metastatico: parlarne si può” prevede una serie di pillole video in cui alcune pazienti dialogano con il team multidisciplinare di esperti (oncologa, psico-oncologa, ginecologa ed esperto di terapie integrate) in un’atmosfera intima, sincera e spontanea, per “dare voce “a quelle parole che fanno parte del vissuto di queste donne: Accettazione, Imbarazzo, Inadeguatezza, Solitudine.
A dare forma a queste parole è stata la street artist Alice Pasquini, in arte Alicè, che ha realizzato un’opera inedita dedicata all’iniziativa. Quest’opera costituisce uno degli strumenti che verranno utilizzati per la campagna sui canali social di Pfizer.