Payback, Istituto Bruno Leoni: l’unica riforma possibile è eliminarlo

Condividi:
Share

È una bocciatura netta quella che l’Istituto Bruno Leoni (IBL) fa del payback farmaceutico, in un articolo pubblicato sul proprio sito martedì 14 ottobre.

Il 1° ottobre 2025 il Ministro della Salute Orazio Schillaci e il sottosegretario Marcello Gemmato hanno presentato il disegno di legge delega sul Testo Unico della legislazione farmaceutica, affrontando temi rilevanti per la governance della spesa e dei servizi farmaceutici. Tra questi figura il meccanismo del payback, che obbliga le aziende farmaceutiche a coprire parte degli scostamenti dai tetti di spesa fissati dal governo all’inizio dell’anno.

Il Ministero ha ricordato di aver alleggerito il peso di questa misura per le aziende nell’ultimo anno, principalmente attraverso l’innalzamento del tetto di spesa farmaceutica per acquisti diretti dall‘8,3% all’8,5% e lo spostamento di alcune categorie di farmaci dalla distribuzione diretta a quella convenzionata.

“Questo alleggerimento – si legge nel testo pubblicato dal sito dell’Istituto – è certamente da accogliere con favore, se non altro perché testimonia la consapevolezza – da parte di questo governo (a differenza di molti governi precedenti) – che il payback rappresenta un problema per l’industria farmaceutica e dunque la volontà di superarlo. Nondimeno, purtroppo si tratta di interventi solo marginali che non vanno a modificare i tratti principali di una norma che oggi riguarda circa 4 miliardi di scostamenti, di cui circa 2 miliardi vengono retroattivamente posti a carico delle aziende farmaceutiche”.

L’Istituto Bruno Leoni ricorda come il payback, introdotto nel 2011 come misura emergenziale per contenere la spesa pubblica, sia stato successivamente normalizzato, diventando una fonte di entrata facile e crescente per l’erario italiano, e come, di contro, abbia generato incertezza in un settore industriale in cui gli investimenti sono essenziali per promuovere l’innovazione e produrre benefici per i pazienti.

Nonostante i tentativi fatti per alleggerirne il peso, l’Istituto Bruno Leoni ritiene che l’unica riforma possibile del payback sia quella di eliminarlo completamente.

Conclude l’articolo dell’Istituto: “Sarebbe un segnale di discontinuità rispetto al passato: un tentativo di migliorare la qualità della regolazione senza limitarsi a racimolare risorse dove elettoralmente fa meno male”

Notizie correlate



Homnya Srl | Partita IVA: 13026241003

Sede legale: Via della Stelletta, 23 - 00186 - Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 - Roma
Sede operativa: Via Galvani, 24 - 20099 - Milano

Daily Health Industry © 2025