Dopo la sentenza del Tar del Lazio dello scorso 7 maggio – che ha dichiarato illegittimi i ricorsi delle imprese su quanto dovuto per lo sforamento del tetto di spesa negli anni tra il 2015 e il 2018 – giovedì 15 maggio, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, si è tenuto un un nuovo incontro sul meccanismo del payback per i dispositivi medici, cui hanno preso parte il Ministro Giancarlo Giorgetti – che ha promosso il tavolo tecnico – Conflavoro PMI Sanità, rappresentata dal Presidente Gennaro Broya de Lucia, e Confapi Salute, presente con il delegato nazionale Michele Colaci.
Erano presenti anche altre associazioni rappresentative del comparto dei dispositivi medici, rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni – con Marco Alparone, assessore al Bilancio della Regione Lombardia, e Massimo Fabi, assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna – Francesco Mennini, Capo Dipartimento della Programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio Sanitario Nazionale, Achille Iachino per il Ministero della Salute, e Daria Perrotta per la Ragioneria dello Stato.
Il Governo ha presentato una nuova proposta, che prevede uno stanziamento di 350 milioni di euro per le annualità 2015-2018, riscontrando il consenso di tutte le parti convenute. È lecito, dunque, aspettarsi un’intesa già nei prossimi giorni.
Tuttavia – si legge in comunicato stampa diffuso da Conflavoro PMI Sanità e Confapi Salute- permangono alcuni nodi irrisolti per gli anni successivi al 20215-18.
Da un lato, le imprese chiedono l’abrogazione della norma, richiamando anche la natura straordinaria del contributo, riconosciuta dalla stessa Corte Costituzionale; dall’altro, la Ragioneria Generale dello Stato chiede garanzie su risorse e dati certi, indispensabili per definire soluzioni tecniche e operative sostenibili.
“Conflavoro PMI Sanità auspica che l’impegno congiunto di tutte le istituzioni coinvolte da questo Governo possa finalmente fare chiarezza su un tema che, per troppo tempo, ha generato incertezza, contenziosi e gravi difficoltà per migliaia di aziende italiane”, commenta Gennaro Broya de Lucia, presidente Conflavoro PMI Sanità.
“Con questo ulteriore stanziamento possiamo ottenere una franchigia fino a 10 milioni al netto dell’IVA, salvando di fatto oltre il 95% delle imprese travolte dalla norma – sottolinea Michele Colaci di Confapi Salute –. È un primo passo importante, ma serve ora uno sforzo ulteriore per risolvere definitivamente una questione che sta logorando il settore”.