Si fa sempre più aspra la battaglia tra le big pharma per la fetta più grande del mercato dell’obesità, che entro il 2030 potrebbe valere 100 miliardi di dollari.
Novo Nordisk ha presentato una controfferta alla biotech USA Metsera, con l’obiettivo di strapparla a Pfizer, che aveva già raggiunto un accordo con la biotech USA un mese fa. La proposta prevede 6,5 miliardi di dollari in contanti e, con i pagamenti legati a obiettivi regolatori e commerciali, l’operazione potrebbe arrivare a valere 9 miliardi.
Nel dettaglio, la pharma danese offre 56,50 dollari per azione garantiti, più 21,25 dollari per azione al raggiungimento degli obiettivi. Pfizer, invece, aveva proposto 47,50 dollari per azione iniziali, più 22,50 dollari in pagamenti futuri legati agli obiettivi.
Metsera ha definito l’offerta di Novo Nordisk una “superiore proposta aziendale” e ha concesso a Pfizer una finestra di quattro giorni per la risposta.
La biotech dispone di una pipeline di quattro programmi clinici innovativi, tra cui un agonista GLP-1 settimanale e mensile (MET-097i, Fase 2) e un analogo dell’amilina a somministrazione mensile (MET-233i, Fase 1), studiato anche in combinazione con altri farmaci anti-obesità.
L’offerta di Novo Nordisk non è priva di rischi: i pagamenti iniziali sono indipendenti dal completamento dell’operazione, con ulteriori somme condizionate al raggiungimento degli obiettivi; configurano quella che gli analisti definiscono una “penale del 50% in caso di recesso”. Pfizer ha annunciato l’intenzione di tutelare i propri diritti contrattuali.

 
                                         
			
 
                                 
                                 
                                