Il 2017 si preannuncia anno fondamentale per la biologia di sintesi, grazie alle due tecnologie CRISPR/Cas9 e CAR-T che stanno per tagliare traguardi importanti. Nei prossimi mesi è infatti possibile che i candidati di Novartis e Kite Pharma ottengano l’approvazione per la prima terapia basata su CAR-T (chimeric antigen receptors).
Le cellule CAR-T sono geneticamente ingegnerizzate per esprimere sulla loro superficie i recettori specifici per gli antigeni presenti su quella delle cellule tumorali. In questo modo dirigono il sistema immunitario del corpo verso il tumore, riconoscendolo e attaccandolo. Incoraggiata dai dati positivi di Fase II e sostenuta dalla designazione breakthrough dell’FDA, Kite ha già presentato domanda per la terapia KTE-C19 per i pazienti con diffuso linfoma a grandi cellule B (DLBCL), mentre Novartis prevede di presentare richiesta di approvazione per CTL019 nella leucemia linfoblastica acuta all’inizio del 2017. Nel 2016, però, la terapia CAR-T ha conosciuto un momento di stallo dopo i pesanti effetti collaterali osservati (edema cerebrale) in un trial di fase 2 del candidato JCAR015 (Juno) in pazienti con leucemia. I tre prodotti sono basati su cellule anti-CD19 CAR-T, ma differiscono per quanto riguarda il modo in cui le cellule vengono ingegnerizzate e per i processi di fabbricazione. La battuta d’arresto di Juno ha portato un pò di scetticismo verso la tecnologia CAR-T, scetticismo che si è aggiunto ai dubbi, già sollevati, sul prezzo che avranno questi farmaci e sulle difficoltà di impiegare queste molecole anche per i tumori solidi. Al fianco di questa metodica ne è sorta un’altra, un approccio di gene-editing detto CRISPR che è stato testato sul cancro, ma che potrebbe trovare applicazione per diverse malattie con base genetica. La tecnologia è apparentemente semplice, coinvolge un RNA guida che si lega ad una sequenza di DNA mirato. Un enzima (la nucleasi Cas9) introduce una pausa e innesca un meccanismo di auto-riparazione. L’RNA guida serve come modello per cambiare la sequenza originale. Entrambi gli elementi possono essere introdotti in cellule utilizzando un singolo vettore. Non vi è alcun dubbio che CRISPR abbia già rivoluzionato il modo in cui le sequenze geniche sono manipolate, diventando rapidamente uno strumento indispensabile nei laboratori di ricerca di tutto il mondo, nonostante un contenzioso che riguarda la proprietà intellettuale. Nel mese di novembre, un gruppo di ricerca cinese ha compiuto leprime sperimentazioni sull’uomo di una terapia CRISPR, iniettando cellule immunitarie con genoma modificato in un paziente con carcinoma polmonare avanzato non a piccole cellule. Lo studio si sta concentrando sulla sicurezza, in particolare per quanto riguarda i potenziali effetti autoimmuni, e arruolerà complessivamente 10 soggetti. Anche negli USA sono previsti degli studi che dovrebbero avere inizio nel 2017. Nel mese di giugno, il National Institutes of Health (NIH) ha dato il suo placet per uno studio-finanziato dal miliardario Sean Parker, che coinvolgerà le cellule T modificate dei pazienti con cancro in modo che possano attaccare le cellule tumorali di patologie come mieloma, sarcoma e melanoma.