Gilead scommette sulla terapia cellulare in vivo: acquisita Interius BioTherapeutics per 350 milioni di dollari

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Gilead Sciences rafforza la propria strategia nelle terapie cellulari oncologiche con l’acquisizione di Interius BioTherapeutics, biotech nata nel 2021 come spin-off dell’Università della Pennsylvania. L’operazione, annunciata il 21 agosto, ha un valore di 350 milioni di dollari in contanti e consentirà a Kite Pharma, la divisione di Gilead dedicata alle CAR-T, di portare in pipeline una piattaforma innovativa di terapia cellulare in vivo, in grado di riprogrammare le cellule immunitarie direttamente nel corpo del paziente.

L’approccio in vivo rappresenta una possibile evoluzione rispetto alle CAR-T tradizionali, che richiedono processi produttivi complessi: le cellule del paziente vengono prelevate, modificate in laboratorio e reinfuse dopo chemioterapia di condizionamento. Con la piattaforma di Interius, invece, si punta a sfruttare virus ingegnerizzati come veicolo per fornire istruzioni genetiche a specifiche cellule immunitarie, inducendole a esprimere recettori capaci di colpire il tumore.

Il farmaco sperimentale in vivo INT2104 -sviluppato dalla piattaforma  di Interius- è attualmente in fase di sperimentazione clinica sull’uomo per alcune neoplasie ematologiche. La biotech della Pennsylvania sta inoltre esplorando applicazioni del candidato in alcune malattie autoimmuni e in un ulteriore progetto, non ancora reso pubblico.

“Questo accordo segna una tappa fondamentale per Interius e per il futuro della terapia in vivo, che ha il potenziale di ridurre i tempi di trattamento, ampliare l’accesso alle cure e migliorare gli esiti per i pazienti con patologie aggressive o avanzate”, commenta Phil Johnson, CEO della biotech.

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