Per un’azienda farmaceutica che vende farmaci per il trattamento delle patologie respiratorie, il crescente inquinamento dell’aria potrebbe significare un aumento delle vendite. Non la pensa così AstraZeneca, che si è impegnata a ridurre il proprio impatto ambientale.
Il tema del cambiamento climatico è al centro del Forum economico mondiale di Davos, in Svizzera, e anche AstraZeneca ha presentato il suo programma Ambition Zero Carbon, che mira a eliminare le emissioni di carbonio dalle sue attività a livello globale entro il 2025.
Per fare ciò, la società investirà fino a 1 miliardo di dollari; cifra che, in parte, verrà impiegata nello sviluppo di inalatori respiratori di prossima generazione che praticamente non avranno impatto sull’ambiente.
“Stiamo affrontando una crisi climatica e credo che ogni azienda debba fare qualcosa”, osserva Pascal Soriot, CEO di AstraZeneca.
I nuovi inalatori che AZ vuole sviluppare per l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva useranno propellenti con un potenziale di riscaldamento globale inferiore del 90 /99% rispetto a quelli più vecchi.
Per raggiungere zero emissioni di carbonio entro il 2025, AstraZeneca prevede di utilizzare energia da fonti rinnovabili e di passare alle auto elettriche.
Il piano dell’azienda include anche il progetto AZ Forest, per il quale la pharma collaborerà con organizzazioni di riforestazione e Governi con l’obiettivo di piantare 50 milioni di alberi nei prossimi cinque anni.
AstraZeneca è stata inserita, quale azienda leader nella trasparenza e nelle prestazioni ambientali, nella “A List” annuale per le aziende della global environmental impact non profit CDP. Tra le altre 179 aziende nel ranking di quest’anno ci sono Bayer, Baxter, Eisai, Johnson & Johnson, Lundbeck, Novo Nordisk e Ono Pharmaceutical.