“Se dopo 30 anni un’innovazione dirompente come la laparoscopia viene utilizzata in Italia solo per il 38,5% degli interventi chirurgici e principalmente al Nord, nel nostro paese abbiamo un problema di iniquità di accesso alle cure che va affrontato in modo serio e denunciato a gran voce”. Questo il messaggio del Presidente di Assobiomedica, Massimiliano Boggetti, in occasione della Giornata mondiale della Salute 2018, che si è celebrata sabato 7 aprile con un focus sulla copertura sanitaria universale (Universal health coverage: everyone, everywhere). “Mentre la medicina fa passi da gigante – ha dichiarato Boggetti – verso un approccio basato sulla predizione delle patologie attraverso dispositivi medici di ultima generazione orientando gli stili di vita alla prevenzione, noi dibattiamo sulla disparità di accesso alle cure presente nel nostro Paese. Si tratta di un disagio per i pazienti, che non è solo economico, ma anche sociale e che rischia di spaccare l’Italia in due. I dati sulla mobilità sanitaria, soprattutto da Sud a Nord, sono allarmanti. È ora di tornare a investire nei servizi sanitari sul territorio, che consentano a tutte le regioni di beneficiare in modo omogeneo delle tecnologie più all’avanguardia anche grazie ad una classe medica adeguatamente formata su di esse e professionalmente aggiornata”.“L’universalismo è un valore che è sempre stato motivo di orgoglio di questo Paese. La sfida di oggi è tornare a investire nei servizi sanitari perché un Paese in salute significa welfare per i cittadini e benessere sociale. Le nuove tecnologie mediche aiutano a snellire i processi di gestione del paziente e un’organizzazione sanitaria con strutture agili, ovvero lean, permette di eliminare gli sprechi in un’ottica di sostenibilità economica. La vera sfida è dunque quella di impiegare le risorse in modo diverso, ponendo le basi per creare delle eccellenze- da Nord a Sud- anziché pagare a fine anno il conto della mobilità sanitaria e dell’insoddisfazione dei cittadini”, ha concluso Boggetti.
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