(Reuters Health) – I Governi dovrebbero aumentare la spesa per l’assistenza sanitaria di almeno l’uno per cento del PIL per ampliare la copertura sui costi e arrestare così l’impoverimento dei pazienti.
Ad affermarlo è stata domenica scorsa l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che alla vigilia del vertice sulla salute dell’Assemblea Generale dell’ONU ha pubblicato un report insieme a OECD, l’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo, e Banca Mondiale.
Secondo il rapporto, nonostante alcuni progressi, sono in aumento le persone che devono pagare di tasca propria medicine e trattamenti spesso costosi.
Gli investimenti pubblici sull’assistenza sanitaria di base, compresa la vaccinazione, sono invece chiave per estendere le coperture e salvare vite umane.
L’obiettivo proposto dovrebbe essere “realizzabile e conveniente”, come spiegato da Peter Salama, dell’OMS. Con ulteriori 200 miliardi di dollari l’anno si potrebbe aumentare l’assistenza sanitaria di base nei paesi a basso e medio reddito, ha spiegato l’esperto dell’OMS. “Anche se sembra una grande somma, la maggior parte dei paesi può affrontare questa spesa e solo pochi dovrebbero richiedere aiuti internazionali”, ha sottolineato Salama.
Ogni anno vengono spesi circa 7,5 trilioni di dollari per la salute a livello globale e quasi la metà dei 7,7 miliardi di persone nel mondo è coperta da servizi sanitari essenziali, evidenzia il rapporto OMS.
Tuttavia, se la crescita della popolazione continuerà al livello attuale, fino a cinque miliardi di persone perderanno l’assistenza sanitaria nel 2030. Circa 925 milioni di persone spendono oltre il 10% del loro reddito familiare per l’assistenza sanitaria, e, fra questi, ci sono 200 milioni di persone che spendono più del 25%.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)