I farmaci JAK inibitori (Janus chinasi) ruberanno sempre maggiori quote di mercato agli antinfiammatori. Secondo Ronny Gal, analista di Bernstein, devono temere l’avanzata di questa classe di farmaci- che vede in Xeljanz di Pfizer e upadacitinib di AbbVie due validi antesignani – soprattutto i produttori dei farmaci contro l’artrite reumatoide. Gli inibitori JAK sono accreditati di dati di efficacia “migliori” rispetto ad altre classi di farmaci, e gli effetti collaterali – che possono includere infezioni e aumento dei valori di colesterolo — sono maggiormente gestibili. Secondo Gal questa classe di farmaci presto arriverà al 24% delle quote di mercato. Meno evidente, secondo l’osservatore statunitense, sarà l’impatto sulla terapia della malattia infiammatoria intestinale. Gal prevede per JAK inibitori il 12% delle quote di mercato. La ragione? Finora, i dati sull’efficacia sono stati solo “decenti” per quello che riguarda la colite ulcerosa e “moderati” nel morbo di Crohn. Inoltre, altre classi di farmaci raggiungeranno il mercato allo stesso tempo degli inibitori JAK.
Notizie correlate
-
Adolescenti, device digitali e disturbi del sonno
Non dormire a sufficienza, oppure andare a letto molto... -
R&S, chi ha speso di più nel 2023?
L’anno 2023 ha segnato un cambiamento significativo nel panorama... -
Amgen, nel Q1 aumentano del 22% i ricavi netti
Amgen chiude il primo trimestre dell’anno con +22% dei...