Finisce il primo trimestre dell’anno e Barclays dà le sue pagelle. Voti alti per MSD, accreditata di un miglior outlook in chiave immuno-oncologica rispetto alla rivale BMS. Un’analisi di prospettiva basata sul fatto che i prodotti di MSD vantano rispetto a quelli di BMS una migliore posizione per quanto riguarda la terapia di prima linea contro il cancro al polmone. Ma la pharma inglese sembra credere molto nella combinazione tra Opdivo e Yervoy. Per Pfizer le prospettive degli analisti non sono rosee come una volta. Gli obiettivi si sono infatti ridimensionati. “La situazione attuale condiziona in gran parte la crescita di prodotti chiave come Prevnar, Ibrance, Xeljanz e Xtandi”, dicono gli analisti. Le precedenti prospettive si basavano sul potenziale di una “acquisizione trasformativa” che il gigante farmaceutico è solito inseguire. Ma dopo mesi di speculazioni degli investitori sul fatto che Pfizer avrebbe concluso per BMS o AstraZeneca, ora gli osservatori sono più scettici su un big takeover a stretto giro di posta. Pfizer non è l’unica ad aver smorzato ultimamente l’entusiasmo degli analisti. Anche Biogen esce ridimensionata dallo scrutinio e, in generale, un po’ tutti i produttori di farmaci biologici. Tutto questo nonostante una modesta ripresa del settore M&A e una riduzione del prezzo dei farmaci. Quindi cosa si può fare, secondo gli analisti? “Riteniamo che operazioni M&A più trasformative, successi chiari negli studi di fase 3 e guadagni sostanziosi nel primo trimestre del 2018 potrebbero contribuire a rivalutare il settore e coinvolgere maggiormente gli investitori”.
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