USA, stretta di Trump sulle pubblicità farmaceutiche dirette al consumatore

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L’amministrazione Trump alza il livello di guardia sulle pubblicità farmaceutiche dirette al consumatore (DTC advertising), imponendo nuovi standard di trasparenza e chiarezza nei messaggi rivolti ai pazienti. Secondo quanto riportato da Reuters, la Food and Drug Administration ha inviato circa 100 ordini di cessazione e migliaia di lettere di avvertimento alle aziende che hanno diffuso campagne ritenute fuorvianti o incomplete.

Memorandum presidenziale
Come sottolinea anche il Wall Street Journal, Trump ha firmato un memorandum presidenziale che rende obbligatoria l’inclusione di informazioni complete sui rischi e sulle controindicazioni dei farmaci in ogni formato promozionale, compresi i canali digitali e le collaborazioni con influencer. L’obiettivo dichiarato è quello di evitare che messaggi semplificati o sensazionalistici inducano in errore i pazienti, specie quando si tratta di farmaci complessi o ad alto rischio.

Impatti per l’industria
La nuova linea potrebbe avere conseguenze rilevanti per il settore: da un lato, un incremento dei costi di compliance per le aziende, chiamate a rivedere i format comunicativi; dall’altro, un possibile rallentamento nell’utilizzo di testimonial e campagne digitali aggressive.

Il confronto internazionale
In Europa e nella maggior parte dei Paesi del mondo, la pubblicità diretta al consumatore di farmaci con obbligo di prescrizione è vietata. Sono ammessi solo messaggi informativi o campagne di sensibilizzazione, sempre sotto la supervisione delle autorità regolatorie nazionali.

La scelta degli Stati Uniti e della Nuova Zelanda di consentire la DTC advertising rappresenta dunque un’eccezione a livello globale, e proprio per questo ogni intervento normativo assume un valore particolarmente rilevante.

Per le autorità sanitarie americane, la stretta voluta dall’amministrazione Trump è una svolta necessaria: “La pubblicità diretta non può essere uno spazio privo di regole – ha sottolineato un portavoce della FDA – soprattutto quando in gioco ci sono la sicurezza dei pazienti e la fiducia nel sistema regolatorio”.

 

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