Con la fine dell’estate, il settore farmaceutico sta per entrare in un settembre tutt’altro che ordinario, segnato da decisioni regolatorie, politiche industriali e mosse finanziarie che definiranno l’agenda dell’autunno.
Lo scenario scientifico si apre con due appuntamenti internazionali di rilievo: il Congresso mondiale della Federazione Farmaceutica Internazionale (FIP), a Copenaghen dal 31 agosto al 3 settembre, e quello dell’European Society of Cardiology, a Madrid (29 agosto–1 settembre). Occasioni che daranno la misura di come innovazione terapeutica e pratica clinica continuino a marciare insieme.
Sul piano regolatorio, l’EMA aprirà e chiuderà il mese con due meeting del Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC). Non sono attese decisioni definitive nell’immediato, ma gli incontri potranno chiarire l’orientamento dell’Agenzia su sicurezza e incentivi, temi sempre più centrali nella riforma europea del settore farmaceutico.
Lo scenario politico-commerciale resta complesso. Dal 1° settembre i farmaci innovativi di marca saranno soggetti a tariffe del 15% nell’ambito dell’accordo sui dazi tra Unione europea e Stati Uniti, mentre i generici resteranno esclusi. Nel Regno Unito, intanto, cresce la tensione tra governo e big pharma: le trattative sul pricing NHS rischiano di compromettere investimenti e trial clinici, aprendo un fronte di instabilità che desta preoccupazione anche oltre Manica.
Dal lato industriale e finanziario, agosto si chiude con due mosse destinate a pesare sul nuovo mese. Royalty Pharma ha appena acquisito da BeOne Medicines i diritti relativi a Imdelltra, un farmaco oncologico già in forte crescita (215 milioni di dollari nel primo semestre 2025). Con un investimento fino a 950 milioni, Royalty otterrà il 7% delle vendite globali di Imdelltra fino al 2040.
Parallelamente, Aurobindo è in testa nella corsa all’acquisizione di Zentiva, in un’operazione da oltre 5 miliardi di dollari che potrebbe diventare il più grande buyout indiano in Europa. Anche il private equity continua a puntare forte sui produttori conto terzi (CDMO), segno che la catena di fornitura e il reshoring restano nodi cruciali per l’intero comparto.
In sintesi, settembre 2025 si annuncia come un mese di transizione ma anche di scelte cruciali. L’industria dovrà misurarsi con regole nuove e un contesto competitivo in rapido mutamento. Ai decisori resta il compito di coniugare sostenibilità, accesso e innovazione. Ai pazienti la speranza che equilibri politici e di mercato non rallentino l’arrivo delle terapie attese.