Nigeria, hub pharma per l’Africa. Crescono investimenti locali e stranieri

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In Nigeria la produzione farmaceutica sta vivendo una trasformazione senza precedenti, spinta da investimenti e ambizioni industriali di lungo respiro.

L’industria farmaceutica locale è pronta al grande salto. Secondo l’Association of Community Pharmacists of Nigeria (ACPN), il settore potrebbe raggiungere un valore di 10 miliardi di dollari entro il 2030, quintuplicando l’attuale stima di 2 miliardi. A trainare questa crescita è un’ondata di nuovi investimenti, sia locali che internazionali, destinati a rafforzare la produzione nazionale e l’autosufficienza farmaceutica. Il quadro è delineato in un articolo che Business Day, il più autorevole quotidiano economico del Paese, ha dedicato al comparto farmaceutico nazionale.

“Diversi produttori nigeriani, con il sostegno di importanti investitori locali, stanno costruendo impianti per la produzione di principi attivi (API)”, ha dichiarato Ambrose Ezeh, presidente nazionale dell’ACPN, in occasione della conferenza stampa di presentazione del 44° Congresso Internazionale dell’associazione, in programma ad Awka (Stato di Anambra) dal 22 al 27 luglio, “Si tratta di un passo strategico per garantire la sicurezza farmaceutica in Nigeria. È immaginabile la realizzazione di un polo manifatturiero africano”.

Un settore che attrae investimenti
Attualmente il comparto farmaceutico nigeriano conta oltre 150 aziende farmaceutiche registrate, di cui cinque certificate dall’OMS per le Good Manufacturing Practice (GMP).

Oltre agli investimenti nazionali, il settore sta attirando molti capitali esteri, a testimonianza del rinnovato interesse internazionale per il mercato africano. Tra gli esempi più recenti figura quello dell’indiana Jawa Pharmaceuticals, che ha avviato la costruzione di un impianto dedicato alla produzione di antibiotici della classe beta-lattamici, fondamentali nella lotta alle infezioni resistenti. Un investimento strategico che potrebbe non solo rafforzare l’autosufficienza della Nigeria in ambito infettivologico, ma anche potenziare le esportazioni verso altri mercati africani.

Anche altre aziende straniere stanno scommettendo sul potenziale industriale del Paese: la ghanese Codix Healthcare, ad esempio, ha inaugurato una fabbrica per la produzione locale di kit diagnostici in vitro e dispositivi medici monouso, mentre il gruppo locale Emzor Pharmaceuticals, in collaborazione con partner internazionali, ha attivato una nuova linea di produzione di cefalosporine in un impianto di ultima generazione.

Know how industriale e sistema sanitario resiliente
Questi investimenti non solo contribuiscono al trasferimento di tecnologie e competenze, ma rafforzano anche le capacità produttive del Paese in aree critiche per la salute pubblica, aumentando la resilienza del sistema sanitario nazionale.

Oltre a ridurre la dipendenza dalle importazioni, i nuovi impianti potrebbero mitigare l’impatto del progressivo disimpegno dei donatori internazionali. “Ricordiamo l’esempio di Fidson Healthcare nella produzione di antiretrovirali, che ha garantito continuità terapeutica quando i finanziamenti esterni per la distribuzione gratuita sono venuti meno”, ha sottolineato Ezeh.

Puntando su competenze locali, capacità industriale e una visione strategica di lungo termine, la Nigeria si candida a diventare un hub strategico per la produzione di farmaci destinati all’intero continente africano.

 

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