Svolta strategica per Eli Lilly nel campo delle terapie geniche. L’azienda americana ha annunciato l’acquisizione di Verve Therapeutics per circa un miliardo di dollari, puntando tutto sulla promessa di trattamenti “one-and-done” per le malattie cardiovascolari. L’operazione prevede un’offerta di 10,50 dollari per azione, con un diritto a valore contingente (CVR) di ulteriori 3 dollari, legato al raggiungimento di un obiettivo clinico: il passaggio in fase III del candidato VERVE-102 entro dieci anni dalla chiusura dell’accordo.
Verve Therapeutics è una biotech specializzata in gene editing in vivo e ha sviluppato approcci innovativi per ridurre in modo permanente i livelli di colesterolo LDL, tra i principali fattori di rischio per infarto e ictus. Il cuore della scommessa Lilly è proprio qui: la possibilità che un’unica somministrazione, mediante infusione endovenosa, modifichi stabilmente il DNA di cellule epatiche per bloccare in modo permanente l’azione di geni responsabili dell’ipercolesterolemia. Un paradigma terapeutico radicalmente diverso da quello attuale, che si basa su trattamenti cronici, che richiedono la massima aderenza.
La logica “one-and-done”
Il concetto di “one-and-done” – letteralmente “una volta e basta” – è considerato il nuovo orizzonte per molte terapie avanzate: una singola somministrazione capace di produrre un effetto terapeutico duraturo o definitivo, eliminando la necessità di farmaci giornalieri. Una strategia particolarmente interessante in ambito cardiovascolare, dove l’aderenza ai trattamenti tradizionali (come le statine) è spesso problematica e dove i rischi clinici derivanti da interruzioni sono elevati.
La pipeline e le sfide
La mossa di Lilly rafforza il suo controllo sulla pipeline di Verve, nella quale aveva già investito attraverso accordi firmati nel 2023. In particolare, è in fase preclinica VERVE-301, mentre VERVE-102, considerato il candidato di punta, ha sostituito il precedente VERVE-101, abbandonato per problemi di sicurezza. La nuova formulazione utilizza un diverso nanoparticolato lipidico per il delivery del materiale genetico, con dati preliminari più promettenti.
Intron Health, società di analisi del settore biotech, dà un giudizio positivo all’operazione di Eli Lilly: la pharma USA acquisisce Verve a un prezzo competitivo, considerando il crollo delle quotazioni della biotech, passata da oltre 70 dollari per azione nel 2021 agli attuali 6,27 dollari. La crisi di fiducia nel comparto gene editing ha colpito tutto il settore, ma per gli analisti si tratta di una buona occasione per Lilly, che ottiene un vantaggio competitivo su un’area terapeutica ad alto impatto.
“Il candidato messo a punto di Verve potrebbe trasformare il paradigma terapeutico delle malattie cardiovascolari, passando da una gestione cronica a una cura risolutiva”, osserva Ruth Gimeno, VP del settore R&S metabolico di Eli Lilly.
L’accordo tra le due società dovrebbe chiudersi nel terzo trimestre del 2025, dopo le previste verifiche regolatorie e l’avvio della procedura di merger.