100 milioni di dollari. Tanto costerà a Pfizer adeguare la sua catena di produzione e fornitura in vista di marzo 2019, mese in cui il Regno Unito uscirà dall’Europa. L’azienda fa sapere che è a buon punto nell’apportare le modifiche necessarie per soddisfare i requisiti normativi dell’UE dopo che il Regno Unito non sarà più uno Stato membro. La revisione riguarderà in particolare modo la catena di regolamentazione, produzione e fornitura. Così verrà garantita la continuità dell’offerta nel Regno Unito e in Europa. Secondo Bloomberg, che per primo ha riportato la cifra stimata da Pfizer, anche GlaxoSmithKline ha valutato in circa 100 milioni di dollari i suoi costi relativi a Brexit. AstraZeneca invece spenderà circa 40 milioni. La settimana scorsa il servizio sanitario nazionale del Regno Unito ha chiesto alle case farmaceutiche di riferire entro il 10 settembre come intendono stoccare nel Regno Unito i farmaci attualmente prodotti in Europa, ma venduti al NHS. Londra richiede forniture per almeno sei settimane oltre i normali standard.
Notizie correlate
-
Opella debutta come azienda self care indipendente
Da mercoledì 30 aprile Opella è un’azienda indipendente. Sanofi... -
MSD: pembrolizumab, prima e dopo la chirurgia, riduce del 27% rischio recidiva o morte nei tumori della testa e del collo
Nei pazienti con tumori della testa e del collo,... -
Viatris prepara il vaccino antinfluenzale 2025-2026
Viatris ha avviato la preparazione delle dosi del proprio...