Biosimilari: Tar respinge ricorso contro delibera della Toscana

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Il Tar della Toscana ha respinto il ricorso contro la delibera regionale sull’utilizzo dei farmaci biosimilari che era stato presentato da alcune case farmaceutiche.

Ne dà notizia Alessandro Federigi di Toscana Notizie, Agenzia di informazione della Giunta regionale della Regione Toscana.

L’atto, approvato dalla giunta nell’aprile scorso, fissava, in sintonia con le indicazioni dell’AIFA un percorso di accesso a questa tipologia di farmaci, garantendo insieme efficacia e qualità delle cure, autonomia del medico e sostenibilità del sistema sanitario regionale.

E proprio questo elemento – si legge nell’articolo – è stato riconosciuto dalla Magistratura amministrativa, che nella sua sentenza riconosce come “il medico non possa essere del tutto libero nella prescrizione, senza avere condizionamenti di sorta in ordine al costo della terapia, dovendosi invece raggiungere un punto di equilibrio tra la tutela delle prerogative del medico e dei diritti del paziente e le esigenze di ottimizzazione della spesa pubblica sanitaria”.

“Questa sentenza – commenta il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi – è motivo di grande soddisfazione per l’amministrazione regionale. Conferma pienamente la legittimità, anche sul piano giuridico, della scelta politica della Toscana di mettere davanti a tutto gli interessi dei cittadini e del nostro sistema sanitario pubblico e universalistico”.

“Eravamo fiduciosi – aggiunge l‘assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – che la delibera avrebbe passato il vaglio del Tar, perché essa risponde alle linee indicate dall’AIFA e garantisce diritti dei pazienti e autonomia professionale dei medici”.

Una delle questioni principali esaminate dal Tar era la previsione dell’atto regionale che nei casi in cui il medico che prescrive il medicinale ritenga opportuno per motivi clinici continuare ad utilizzare il farmaco “originator”, potrà farlo motivando la sua scelta con criteri basati sulla evidenza clinica.

Impostazione che il Tar ha confermato, sottolineando anzi come “l’onere motivazionale rinforzato che si raccomanda al medico, (…) non ne mortifica l’autonomia decisionale e la liberà prescrittiva, ma anzi ne esalta il ruolo e rende evidenti, alla stregua di un principio di trasparenza della decisione medica che è oggetto di un fondamentale diritto dell’individuo ma anche di un interesse collettivo (art. 32 Cost.), le ragioni tecnico-scientifiche della propria scelta in un panorama di risorse pubbliche ormai razionate, per via della crisi finanziaria, anche in un fondamentale settore dello Stato sociale di diritto come quello sanitario”.

In Toscana il mercato dei farmaci originator, ma che ora hanno un biosimilare, è stato nel 2017 di circa 110 milioni di euro.

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