Fondazione Smith Kline: al via progetto sviluppo AI

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Con l’obiettivo di diffondere l’uso dell’Intelligenza Artificiale nella gestione e nella cura della salute delle persone e dei pazienti, la Fondazione Smith Kline lancia il “Progetto Sviluppo consapevole dei sistemi di Intelligenza Artificiale per la ricerca e la salute in Italia”

“L’Intelligenza Artificiale rende capace una macchina di risolvere problemi o svolgere compiti ed attività tipici della mente e della abilità umana e sta attualmente entrando in quasi tutti i settori e le dimensioni della vita umana – spiega Giuseppe Recchia, vice presidente della Fondazione Smith Kline -. Nell’ambito della ricerca e della salute umana questa tecnologia ha la potenzialità non solo di rivoluzionare la scoperta e lo sviluppo di nuove terapie, ma di cambiare il paradigma dell’offerta sanitaria per i cittadini, offrendo maggior efficienza in un contesto in cui i bisogni e le aspettative sono crescenti ma le risorse non riescono ad aumentare di pari passo”.

“Un gruppo di esperti di medicina, di informatica, di bioetica, insieme a cittadini e pazienti – spiega Alberto Malva, coordinatore del Progetto – si incontrerà il 25 giugno a Milano e successivamente a Roma, per contribuire a creare nel nostro paese le condizioni culturali ed organizzative abilitanti per la trasformazione digitale dei processi di ricerca e di assistenza nel settore della salute, favorendone l’accettazione consapevole e l’inserimento nei processi di ricerca ed assistenza”.

La promessa dell’IA è strettamente legata alla disponibilità di dati rilevanti. C’è abbondanza di dati relativi alla salute dell’uomo, ma la qualità e l’accessibilità ad essi rappresentano ancora una sfida significativa in Italia. Accanto a queste aspettative per una ricerca più efficace ed una sanità più efficiente, lo sviluppo dei sistemi di Intelligenza Artificiale e la loro applicazione alla salute determina però una serie di incognite e di preoccupazioni che devono essere identificate e gestite.

“Per questo le implicazioni etiche e sociali della Intelligenza Artificiale, in particolare quando applicata alla salute – sostiene Recchia – devono essere comprese, analizzate e condivise tra esperti e cittadini. Se prevalgono timore e paura, nessuna tecnologia per quanto potenzialmente efficace potrà mai portare beneficio alla società”.

Il progetto che prende ora avvia si completerà entro il 2020 e produrrà periodici resoconti della propria attività.

 

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