Danone punta su probiotici e collaborazione pubblico-privato

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Danone punta ancora alla collaborazione pubblico-privato: questa volta il tema centrale che ha raccolto l’endorsement del Ministero della Salute è la ricerca scientifica  sui probiotici di cui si è discusso durante l’incontro Bringing Health through Gut: importance of nutrition, a Roma. Una ricerca, quella promossa dalla multinazionale, i cui ultimi risultati aprono le porte al potenziale “terapeutico” di specifici ceppi batterici, anche nell’ambito di patologie maggiori.

“Quello dei probiotici non è un argomento nuovo ma i progressi scientifici sul tema sono tanti e oggi Danone ha una collezione di oltre 4 mila ceppi che permette di pensare a un piano di sviluppo e innovazione forte per tutti i mercati, anche in Italia, e questo è un argomento prioritario per noi”, afferma Cyrille Auguste, Ad dell’azienda d’Oltralpe, parlando con Daily Health Industry durante l’incontro organizzato nella cornice del settimo “Gut Microbiota for Health World Summit”, che quest’anno si tiene in Italia per la prima volta (12 e 13 marzo).

Tra i temi centrali dell’incontro, il trapianto di microbiota che trova applicazione non solo nel trattamento di malattie croniche infiammatorie intestinali, dell’obesità, di patologie metaboliche, ma potenzialmente anche in campo oncologico. “E’ stato osservato che i pazienti oncologici in trattamento con Immune checkpoint inhibitors rispondono più o meno bene alla terapia in base al loro microbiota – spiega Gianluca Ianiro, gastroenterologo della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma – Alcune ricerche su modello animale, pubblicate poi su riviste scientifiche di alto livello come Science, hanno dimostrato come un trapianto di microbiota da un paziente che risponde alla terapia a un modello animale di tumore, induca una risposta alla terapia – a loro volta – da parte di questi modelli animali. Se invece viene trapiantato sui modelli animali il microbiota dei pazienti Non responders, a loro volta questi non risponderanno alla terapia. Dunque, il trapianto di microbiota può servire non per curare direttamente la patologia ma per aiutare ad avere una migliore risposta terapeutica al farmaco”.

E anche sul fronte sviluppo si stanno facendo passi avanti: “Ora stiamo approfondendo il sintrofismo – sottolinea Lorenzo Morelli, Direttore DiSTAS-UCSC Piacenza Cremona – Ci sono batteri che producono sostanze che a loro non servono, ma abbiamo visto che queste sostanze sostengono lo sviluppo di altri ceppi batterici che a loro volta producono sostanze che sono utili al primo gruppo batterico: una specie di globalizzazione intestinale di questi metaboliti. Noi stiamo cercando di capire come funzionano questi meccanismi perché alcuni batteri estremamente importanti per la nostra salute sono difficilmente riproducibili a livello industriale. Ma se troviamo batteri più facilmente riproducibili a livello industriale che producono sostanze che aiutano a produrre quelli che non riusciamo a produrre noi, il cerchio si chiude”.

In Italia da sempre è stata rivolta una particolare attenzione al tema dei probiotici e al loro corretto utilizzo: “Il nostro è uno dei pochi Paesi europei che ha adottato delle linee guida nazionali regolarmente aggiornate sulla base dell’evoluzione della letteratura scientifica, con cui si sono volute definire le caratteristiche che i probiotici e gli integratori che le contengono devono possedere per garantire un effetto a vantaggio della salute dei cittadini – scrive il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin – Sono sempre più evidenti, nella letteratura scientifica, i molteplici ruoli che un microbiota intestinale in equilibrio gioca nello svolgimento di importanti funzioni fisiologiche del nostro organismo, come la sintesi di vitamine, la motilità intestinale, la digestione di alcuni nutrienti di origine vegetale o la resistenza alla colonizzazione solo per citarne alcuni. Sono sicura – conclude – che questo evento favorirà un adeguato approfondimento scientifico sul tema di una corretta divulgazione delle evidenze emerse, in linea con l’esigenza di promuovere informazione scientificamente corretta”.

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