Nuova sfida per il Centro di Controllo delle Malattie degli Stati Uniti (CDC) sul fronte influenza aviaria. È infatti allo studio un nuovo vaccino, dopo che alcune analisi hanno evidenziato il rischio di resistenza del virus all’attuale prodotto. Dai dati raccolti, infatti, sembra che il virus abbia avuto delle mutazioni genetiche. Un’evoluzione che avrebbe determinato in Cina, secondo quanto riportato dall’OMS, un picco di 304 casi, registrati solo tra gennaio e febbraio di quest’anno. Per questo dagli esperti arriva la richiesta urgente di sviluppare i nuovi vaccini. Dal 2013 questa è la quinta volta che in Cina si verifica un’epidemia. Ad oggi non esiste un vaccino anti-H7N9. L’FDA cinese ha recentemente approvato i test clinici di sperimentazione messi a punto dalla Tiantan Biological (parte del gruppo Sinopharm). Ma la minaccia di una nuova epidemia sbarca anche oltre oceano. Negli Stati Uniti è stata registrata una prima ondata epidemica di aviaria tra gli allevamenti di polli nello stato del Tennessee. Un fatto che ha già messo in allarme le Autorità sanitarie che stanno monitorando l’evoluzione. L’infezione di questo virus può causare gravi patologie tra cui la polmonite. Solo nel mese di gennaio sono stati 79 i decessi in Cina legati all’aviaria e le stime del CDC parlano di un tasso di mortalità legato all’infezione pari al 40%.
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