La spesa farmaceutica convenzionata nel primo semestre dell’anno è cresciuta di quasi l’1% rispetto allo stesso periodo del 2016, arrivando a 4,2 miliardi di euro. Si tratta di un incremento che per ora non mette a rischio il tetto del 7,96%. Sono questi i dati dell’ultimo monitoraggio dell’Aifa sulla spesa farmaceutica del Ssn tra gennaio e giugno. La spesa che passa dalle farmacie del territorio, sul Fondo
sanitario, ha un’incidenza del 7,88%, un valore che al momento non pregiudica dunque la tenuta dei conti pubblici. Lo stesso non si può dire invece per gli acquisti diretti, che comprendono la spesa ospedaliera e diretta/dpc (distribuzione per conto). Tra gennaio e giugno, le uscite del Ssn per i farmaci acquistati da Asl e Aziende ospedaliere hanno superato i 5,7 miliardi di euro, che al netto di payback e fondi per i farmaci innovativi scendono a circa 4,8 miliardi. L’incidenza sul Fondo sanitario nazionale si assesta cosi’ all’8,6%, sfondando il tetto aggregato (pari al 6,89%) di poco meno di un miliardo di euro. Sulle cifre però, avverte l’Aifa, bisogna essere cauti, visto che dai conteggi della spesa per distribuzione diretta-dpc (calata del 25,3% nel primo semestre) mancano i dati dalla Sardegna, mentre sugli acquisti di Asl e ospedali gravano le numerose richieste di rettifica giunte all’Agenzia nelle settimane scorse.
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