Quale Paese merita più di tutti di ospitare la nuova sede dell’EMA. Per la più autorevole rivista scientifica del mondo, The Lancet, non c’è dubbio: è l’Italia. Ad accreditare il nostro Paese sono i valori medici ed etici, messi in atto soprattutto con la politica di accoglienza dei migranti. Secondo l’autore dell’articolo-endorsement per l’Italia, il direttore Rihard Norton, la perdita dell’Ema da parte della Gran Bretagna segna l’addensarsi di ulteriori ombre della Brexit, ma guardando al futuro l’Italia, con la candidatura di Milano, può vantare una buona tradizione nella ricerca di base, una “formidabile rete” per la sperimentazione clinica e nella formazione di alcuni tra i piu’ “creativi” esperti nelle scienze della vita, come i Nobel Rita Levi Montalcini e Mario Capecchi. E’ italiano, rileva il direttore di The Lancet, anche uno dei membri piu’ impegnati del Comitato dell’Ema per i brevetti dei prodotti medicinali: Silvio Garattini, co-fondatore dell’Istituto farmacologico ‘Mario Negri’ di Milano. Sono requisiti indiscutibili quelli dell’Italia, ma Milano deve confrontarsi con concorrenti agguerriti, come Amsterdam, Barcellona, Copenaghen, Dublino, Lille, Lisbona e Stoccolma. Ma soprattutto c’è la capitale della Slovacchia, Bratislava, le cui autorità hanno spinto molto per proporre la candidatura e che ancora non ospita alcuna istituzione europea. Quello che è chiaro fin da ora, rileva The Lancet, e’ che “non sarà una decisione tecnica, ma politica”.
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