Roche: nel 2019 crescita a doppia cifra per la farmaceutica

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Nonostante la concorrenza dei farmaci biosimilari, Roche continua a crescere. Nel 2019 il fatturato del Gruppo è aumentato del 9%, gli utili per azione del 13% rispetto alle vendite e l’utile operativo dell’11%. Sono queste le cifre presentate il 30 gennaio a Basilea, e riflettono le prestazioni dell’azienda.

I prodotti che hanno trainato la crescita
La divisione farmaceutica ha visto una crescita importante, dell’11% (del 13% negli Stati Uniti, del 9% in Giappone e dell’1% in Europa), trainata dai nuovi prodotti ad alto tasso d’innovazione, come Ocrevus, il farmaco indicato per le forme recidivanti di sclerosi multipla e nei pazienti adulti affetti da sclerosi multipla primariamente progressiva. Il prodotto, approvato per la prima volta nel 2017 e che ha segnato l’importante ritorno di Roche nell’area delle neuroscienze, nel 2019 ha registrato un più 57%. C’è poi il settore dell’onco-ematologia: il farmaco Tecentriq – messo a punto per combattere alcune forme di tumore del polmone – ha registrato un  +143% e Gazyvaro, che rappresenta una grande novità per i pazienti con linfoma follicolare, un +43%.

La forte diffusione dei farmaci di nuova introduzione ha generato una crescita di circa 5 miliardi di euro, che ha più che compensato l’impatto della concorrenza da parte dei biosimilari di MabThera/Rituxan e Herceptin in Europa e Giappone e MabThera/Rituxan, Herceptin e Avastin negli Stati Uniti.

A livello internazionale, le vendite sono cresciute del 15%, trainate principalmente da un significativo aumento del numero di pazienti che beneficiano dei farmaci antitumorali Roche in Cina, con importanti vendite di Herceptin, Avastin e MabThera/Rituxan.

Il 2019 ha anche visto l’approvazione di due farmaci antitumorali: Polivy, per il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B e Rozlytrek, approvato per pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule ROS1 positivo metastatico.

Commentando i risultati del gruppo, Severin Schwan, CEO di Roche ha dichiarato: “Nel 2019 Roche ha registrato ottimi risultati operativi. Sono particolarmente soddisfatto del lancio dei nuovi farmaci antitumorali Polivy e Rozlytrek, delle indicazioni aggiuntive per Tecentriq e Kadcyla e della revisione prioritaria per risdiplam, il nostro nuovo farmaco per un disturbo neurologico”

E l’Italia?
Anche l’affiliata Italiana si è fatta valere, con una crescita del più 3,9% rispetto al 2018, nonostante la competizione dei biosimilari entrati da un paio d’anni sia sul mercato dell’ematologia, sia dell’oncologia.

Lo conferma la quota di investimenti in ricerca clinica che sale a 45 milioni, rispetto ai 40 milioni investiti negli ultimi anni. Solo nel 2019, grazie alla collaborazione con oltre 190 centri di ricerca di eccellenza, Roche ha registrato 214 studi clinici, di cui hanno beneficiato 12.000 pazienti che hanno intrapreso un percorso di cure all’avanguardia senza alcun costo a carico delle famiglie o del Servizio Sanitario Nazionale.

Tra le aree di maggior impegno si confermano l’oncologia, con ben 148 studi attivi, e le neuroscienze, con il coinvolgimento di quasi 1.000 pazienti e lo sviluppo di 23 studi clinici su 6 farmaci.

“Il 2019 si è chiuso positivamente e guardiamo al 2020 con fiducia e ottimismo. Sarà un anno in cui presenteremo al mercato importanti novità in ambito oncologico e in emofilia”, ha commentato Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche. “In oncologia è arrivato il momento di affrontare la cura dei tumori partendo dalle informazioni che la biologia molecolare ci offre, grazie all’utilizzo di test diagnostici che consentono una sempre più precisa e completa identificazione delle alterazioni genetiche dei tumori, per proporre a ciascun paziente la terapia più mirata. La medicina personalizzata rappresenta una vera e propria rivoluzione che sta riscrivendo i libri di medicina e che per essere più concreta necessita di un cambiamento culturale, di una nuova governance e una collaborazione di tutti gli attori del Sistema Salute, in cui Roche intende fare la sua parte”.

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