È ora disponibile in Italia vibegron, una nuova opzione di trattamento sintomatico per i pazienti adulti con sindrome della vescica iperattiva (overactive bladder – OAB)
La sindrome della vescica iperattiva è una condizione cronica, con una prevalenza nei Paesi occidentali che oscilla tra l’8% ed il 16% e tende ad aumentare con l’età. Solo in Italia colpisce circa 3 milioni di persone.
Si manifesta con una sensazione di continua urgenza minzionale che può portare a rinunce e limitazioni nella vita quotidiana e con la necessità di alzarsi più volte durante la notte per andare al bagno (nicturia).
“Siamo convinti che l’innovazione portata da vibegron possa dare un significativo aiuto alle persone con OAB – afferma Giuseppe Di Majo, General Manager Pierre Fabre Pharma – La sindrome della vescica iperattiva è una condizione cronica che, tra le altre cose, condiziona la libertà di spostamento non solo di chi ne soffre ma anche di chi gli sta vicino. Con il beneficio clinico portato da vibegron, la malattia avrà un minor impatto psicologico su queste persone con un conseguente significativo miglioramento della loro qualità di vita.”
Vibegron è un agonista potente e selettivo del recettore beta-3 adrenergico umano. Il rilassamento della vescica umana è mediato in misura predominante, se non esclusiva, dal recettore beta-3 adrenergico. Vibegron si lega al recettore beta-3 nel muscolo detrusore della vescica e lo attiva; ciò porta ad un rilassamento della muscolatura liscia del detrusore durante il riempimento della vescica e all’aumento della sua capacità.
“Il principale sintomo di OAB è l’urgenza minzionale (la necessità quindi di “correre al bagno) con conseguente frequente stimolo a urinare: viene considerato patologico urinare più di otto volte nell’arco delle 24 ore.”, spiega Enrico Finazzi Agrò, professore Ordinario di Urologia e responsabile dell’Unità Operativa di Urologia presso il Policlinico Tor Vergata di Roma.
L’ospedale romano, dal 24 al 25 settembre, ospita l’Urology Resident Academy, un evento che vede coinvolti i principali esperti di urologia funzionale per un confronto sulla cura dei sintomi del basso apparato urinario: dalle nuove tecniche di chirurgia mini-invasiva fino ai più recenti trattamenti farmacologici disegnati per la sindrome della vescica iperattiva e dell’incontinenza urinaria.
“Si è visto che il trattamento con vibegron è riuscito a ridurre del 16% il numero di minzioni giornaliere rispetto al placebo alla 12ma settimana con delle evidenze significative a partire già dalla seconda settimana – aggiunge Finazzi Agrò – Inoltre, riduce del 59% il numero giornaliero di episodi di incontinenza urinaria da urgenza rispetto a placebo in pazienti con OAB Wet.
Un disturbo ancora poco conosciuto
Secondo un’indagine condotta in 6 Paesi europei, tra cui l’Italia, su un campione totale di oltre 16.000 persone di età ≥40 anni è risultato che solo il 60% delle persone con sintomi di OAB aveva consultato un medico e solo il 27% di queste (1 su 4) era in trattamento al momento dell’indagine.
“L’aspetto psicologico è un importante fattore che ha un peso enorme sulle persone con OAB – conclude Finazzi Agrò – Chiudendosi in loro stesse, spesso non ne parlano neanche con il proprio medico arrivando, nei casi più estremi ad isolarsi completamente e a non uscire quasi più di casa. Per questo motivo il percorso terapeutico del paziente deve tenere conto anche di questo aspetto e non solo di quello puramente farmacologico”.
I principali fattori di rischio per la vescica iperattiva sono obesità, menopausa, fumo e uso di caffeina e teina. La patologia può colpire entrambi i sessi, con maggior frequenza di incontinenza urinaria nel sesso femminile.