Da CEO a CIO. Le 20 donne top pharma 2017/ Parte seconda

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Sempre più leader e sempre più decisive nei posti chiave. Le donne stanno smentendo tutti gli stereotipi dell’immaginario dell’industria farmaceutica, che la vuole saldamente in mani maschili. Negli organigrammi aziendali le caselle rosa, oltre ad essere arrivate al livello apicale, contraddistinguono anche molteplici funzioni di servizio, dalla supply chain all’information technology, al Regulatory. Sono sempre più lontani i tempi delle manager “apripista”. Vediamo, in una rapida carrellata, le 20 manager che, con il proprio operato, hanno caratterizzato il 2017.
Ecco la classifica dal numero 11 al 20

11. Liz Barrett- Global President & General Manager di Pfizer Oncoloy
Dal negozio di famiglia alla responsabilità globale dell’oncologia di Pfizer, passando per Kraft Foods e Johnson & Johnson Consumer. Oggi passa circa la metà del suo tempo a seguire le sperimentazioni cliniche di Pfizer e l’altra metà a valutare le risorse e il budget necessari. “L’oncologia cambia giorno dopo giorno”.

12. Sara Boyce – SVP ad Chief Business Officer di Ionis
Dopo essersi laureata in microbiologia, Sarah Boyce non è mai entrata in un laboratorio. “In realtà sono molto goffa e un microbiologo goffo è una brutta cosa”, dice. Ha cominciato come sales representative in MSD. “sono stata una fantastica venditrice”. Ha portato il suo know how in Ionis, una piccola azienda di biotecnologie in cui attualmente lavora come direttore generale. “La società ha avuto l’idea di prendere qualcuno con una vasta esperienza commerciale e mi ha messo in un ruolo completamente nuovo. Una mossa coraggiosa che ha funzionato straordinariamente bene “.

13. Cynthia Butitta – Chief Operanting Officer di Kite Pharma
Quando Cynthia Butitta è entrata a far parte di Kite Pharma nel gennaio 2014 come dipendente numero 8, il suo primo incarico è stato quello di capire come accelerare lo sviluppo del trattamento CAR-T dell’azienda, Nel giro di quattro anni, Kite ha raccolto più di 146 milioni di dollari con un’offerta pubblica iniziale e ricevuto ulteriori finanziamenti per un miliardo di dollari . Ora i dipendenti sono 650.

14. Clarissa Desjardins – CEO and Founder Clementia Pharmaceuticals
Neurologa, a 26 anni fonda una piccola azienda di reagenti chimici, la Advanced Bioconcept. Nel 1998 vende l’azienda per fondare a Caprion Pharmaceuticals, una biotech incentrata sulla scoperta di biomarcatori proteomici e sullo sviluppo di farmaci. Dopo un passaggio come CEO del Centre d’Excellence en médicine personaliste (CEPMED) di Montreal e in roche come senior executive, fonda Clementia, specializzata in malattie rare.

15. Samantha Budd Haeberlin – Head of Clinical Development for Azheimer’s disease
Una donna indubbiamente coraggiosa. Lei e il suo team di Big Biotech sperano di invertire la tendenza negativa di un settore della ricerca biofarmaceutica, quello delle patologie neurodegenerative, che da 15 anni non conosce vittorie significative

16. Patricia Hurter – Senior Vice Presidentt of CMC and Prelinical Sciences di Vertex
Ingegnere chimico, guida un team di oltre 300 ricercatori. Trovo davvero interessante lavorare su patologie come la fibrosi cistica, una malattia molto seria, soprattutto quando colpisce i bambini . Devi essere molto freddo se non ti lasci coinvolgere da questi aspetti”,

17. Dominika Kovacs – Head of R&D transformation office and R&D communication di Takeda
Il suo biglietto da visita: “Il fattore di successo più cimportante, oltre alle competenze scientifiche e all’esperienza aziendale, è la capacità di creare team. Trovare opportunità in cui posso soddisfare le esigenze di un’azienda in un’area che motiva veramente la persona, fa leva sui loro punti di forza e consente loro di crescere; è la mia ricetta per costruire team ad alte prestazioni”.

18. Johna Norton – Senior Vice President of Global Qaulity di Eli Lilly
È la donna della nostra classifica con la carriere più lineare. Entra in Eli Lilly come chimico nel 1990. In questi 27 anni Norton ha gestito una varietà di posizioni nell’assicurazione della qualità e nel controllo di qualità.

19 . Christina Stamoulis- CFO and Head of Corporate Development di Unum Therapeutics
Un curriculum da advisor di tutto rispetto: Boston Consulting, Goldman Sachs e Citigroup. Dopo aver trascorso quasi 15 anni in decide di cambiare cambiare posizione e comincia a “costruire” aziende. Artriva così a arrivata a Unum, dove prende subito il comando delle operazioni commerciali, raccogliendo capitali e dando forma alla cultura della startup in crescita.

20. Shehnaaz Suliman – Senior VP corporate development and strategy di Theravance Biopharma
Cresce nel Sudafrica dell’apartheid. Nel 1990 vince una borsa di studio per la Facoltà di Medicina dell’Università di Città del Capo. Il suo primo lavoro nel settore farmaceutico è con Gilead Sciences nel 2005, dove viene assunta per diversificare gli obiettivi clinici. Sei anni dopo conduce transazioni per 6 miliardi di dollari attraverso fusioni, acquisizioni e licenze che costituivano la base di nuove serie specializzate in franchising respiratorio e cardiovascolare di Gilead.

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